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Mirandolexit, Lisa Luppi: “Scarso rispetto dei cittadini e delle istituzioni”

da | Feb 28, 2020 | Cavezzo | 0 commenti

MIRANDOLA, CAVEZZO E CONCORDIA, FINALE EMILIA, CAMPOSANTO, SAN POSSIDONIO, SAN PROSPERO E SAN FELICE – “Scarso rispetto dei cittadini e delle istituzioni”. Così Lisa Luppi, la sindaca di Cavezzo (e vicepresidente dell’Ucman) commenta il potenziale “divorzio” di Mirandola dall’Ucman, ciò che i social hanno già ribattezzato Mirandolexit.

Dopo che il deputato della Lega di Mirandola Guglielmo Golinelli ha lanciato il sasso, parlando di “un ente azzoppato, più un peso che un beneficio”, da cui uscire è visto come “inevitabile”, abbiamo cominicato a raccogliere un po’ di pareri. Nel centrosinistra si sale già sulle barricate, come dimostrano i primi commenti da casa Pd. Nel centrodestra, invece, ci sono dei distinguo.

Si, perchè se il sindaco di San Felice Michele Goldoni sceglie di trincerarsi dietro ad un laconico “no comment”, probabile volontà di non sbilanciarsi troppo prsto suun tema così delicato, il primo cittadino di Finale Sandro Palazzi prende posizione. E preferisce toni più liberali e concilianti per figurare il clima delle ultime settimane sottolineando “le sensibilità diverse dei singoli sindaci e le attuali diversità di vedute”all’interno dell’Unione.

Va invece all’attacco la sindaca Luppi. Mirandola e la brexit della bassa, il burrascoso rapporto tra Mirandola è oggetto di un lungo post.

Scrive la Luppi:

Alcuni noti esponenti leghisti hanno pubblicamente preso posizione in queste ore, sulla presunta uscita di Mirandola dall’Unione Comuni Modenesi Area Nord.

L’Unione è certamente un ente complesso, che oltre a erogare servizi fondamentali ai cittadini, è strategico per la definizione di politiche di area a favore di tutto il territorio. Appare molto riduttivo sostenere che la sua funzionalità sia legata alla mancanza di conferimento di un servizio di un singolo comune piuttosto che un altro.

Nei prossimi mesi sarà importante continuare la riflessione istituzionale avviata, per dare vita ad una nuova fase costituente, ad un nuovo patto territoriale, sul quale costruire le basi per un’Unione orientata al futuro, mettendo al centro i cittadini, tutti con pari dignità, al di là delle logiche dei campanili. Denota poi scarso rispetto delle istituzioni e dei cittadini saltare alle conclusioni prima del termine della discussione in atto, tra l’altro dopo aver votato un programma comune. Per questi signori votare un programma condiviso, corrisponde ad un impegno? Ha un valore?

 

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