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Quattro ragazzini di Mirandola e Camposanto arrestati per spaccio di droga

da | Feb 6, 2020 | In Primo Piano, Mirandola, Camposanto | 0 commenti

Quattro ragazzini di Mirandola e Camposanto arrestati per spaccio di droga. I Carabinieri hanno smantellato una banda di giovanissimi che con “allarmante dimestichezza” – così l’hanno definita gli inquirenti – da quest’estate avevano messo su un florido mercato di produzione e vendita di sostanze stupefacenti.

A produrre la droga ci pensavano due fratelli, entrambi sui 17 anni, di Mirandola, che in casa avevano allestito una serra artigianale per decine di piante di marijuana. Con quella producevano hashish e spinelli che venivano venduti nelle scuole di Carpi e di Mirandola dagli altri due complici, un 18enne di Camposanto e un 17enne di Mirandola che raggiungevano i clienti, almeno una trentina quelli accertati, anche nei parchi o nelle sale giochi. I genitori sarebbero stati all’oscuro di tutto.

Coccodrillo, Apex, Jigen e Linus: i quattro erano conosciuti con nomignoli mutuati dai videogames, e si occupavano anche del servizio post vendita e del recupero crediti, e  non disdegnavano di usare anche le maniere forti con chi non pagava.

IL COMUNICATO STAMPA DEI CARABINIERI

Fermata a Carpi e Mirandola una baby- gang di spacciatori

Carpi e Mirandola – coccodrillo, apex, jigen e linus: erano questi i soprannomi, ispirati a personaggi dei cartoni animati e del videogame più in voga del momento, con cui quattro giovanissimi spacciatori di Carpi e Mirandola erano conosciuti negli ambienti giovanili. Ieri i carabinieri di Carpi e di Mirandola li hanno fermati, al termine di una attività di indagine che ha fatto luce sulle loro attività criminose.
A due loro, studenti presso due scuole superiori del modenese, era demandato il compito di mantenere i rapporti con la clientela, mentre gli altri due si dedicavamo all’approvvigionamento dello stupefacente, prevalentemente hashish e marijuana, quest’ultima anche coltivata a casa laddove è stata sequestrata una serra di tutto punto.
Le attività, nate dal sequestro di un cellulare requisito ad uno spacciatore, hanno dunque delineato i contorni di una vera e propria organizzazione la quale, a dispetto della giovanissima età dei suoi componenti, garantiva l’approvvigionamento – anche con prestazioni a domicilio – di droga in favore di giovanissimi coetanei, quasi tutti studenti delle scuole superiori. Le cessioni avvenivano sia presso i consueti luoghi di aggregazione pomeridiani (bar, campi di calcio parchi, pubblici e sale giochi), sia direttamente a scuola laddove, complice la fitta rete di clientela, i giovani spacciatori riuscivano a muoversi con disinvoltura, potendo contare su una cornice di sicurezza garantitagli dai loro stessi acquirenti. Alla fine saranno più di trenta i ragazzini segnalati alla Prefettura di Modena quali assuntori; alcuni di loro sono tuttora minorenni.

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