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Mirandolexit, Silvestri e Ganzerli: “Divisi saremo più deboli”

da | Feb 27, 2020 | In Primo Piano, Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero | 0 commenti

MIRANDOLA, CAVEZZO E CONCORDIA, FINALE EMILIA, CAMPOSANTO, SAN POSSIDONIO, SAN PROSPERO E SAN FELICE – Il coordinatore Pd dell’Area Nord Simone Silvestri e il capogruppo Pd a Mirandola Roberto Ganzerli stigmatizzano la proposta di alcuni esponenti della Lega che vorrebbero far uscire il Comune di Mirandola dall’Unione dei Comuni dell’Area Nord, ribattezzata dai social, Mirandolexit. Ecco il loro commento:

Simone Silvestri:

“Caro on. Golinelli, ormai da soli, anche se si è Mirandola, si conta ben poco. L’ultima vicenda Aimag l’ha dimostrato. L’Area Nord ha opportunità importanti, ma non potranno mai essere vincenti se nei 9 Comuni ognuno pensa a se stesso e basta. Sappiamo bene che il tema degli assetti istituzionali non scalda i cuori dei cittadini: parrebbe solo un tema per addetti ai lavori fino a che non entriamo nel merito di quali e quanti servizi vengono offerti a tutti i cittadini. Ad esempio, che fine faranno i servizi per gli anziani, per l’infanzia, per i disabili? Le risorse per continuare autonomamente i servizi il Comune di Mirandola dove pensa di prenderle? Avete pensato alle ricadute sulle famiglie per le rette dei servizi che aumenteranno, non potendo contare sulle risorse regionali destinate alle Unioni e non al singolo Comune? Come è stato per Aimag, l’unica strada è confrontarsi per trovare soluzioni comuni. Basta dividersi. Ne va del futuro dell’intera Area Nord”.

Roberto Ganzerli:

“Roberto Lodi e la Lega, in campagna elettorale, avevano promesso che avrebbero fatto rialzare la testa della Bassa modenese, mi sembra che, almeno al momento, stiano solo rialzando i campanili. Il sovranismo della Lega a livello nazionale si traduce, a livello locale, in puro campanilismo. Vogliono distruggere una cosa che fanno fatica a governare. Sono del centrodestra i sindaci dei tre Comuni più popolosi dell’Unione eppure sono i primi a proporre di disgregare l’Unione. Non si mettono d’accordo neppure tra di loro e al posto di provare a unire aumentano le divisioni. Come Pd siamo più che disponibili a ragionare su come migliorare l’Unione, a confrontarci su cosa modificare o alleggerire per rendere migliore il servizio ai cittadini. Non siamo però d’accordo con la mera cancellazione di un’esperienza fino ad ora sostanzialmente positiva”.

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