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Coronavirus, da Mirandola il ventilatore polmonare per più pazienti. Venturi: “Una bella notizia che ci riempie di orgoglio”

da | Mar 20, 2020 | In Primo Piano, Mirandola, Concordia | 0 commenti

MIRANDOLA –È il professor Marco Ranieri, ordinario dell’Università di Bologna, Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche, ad aver ideato insieme a dei colleghi lombardi un circuito in grado di collegare un solo respiratore per fornire ossigeno a due pazienti, anziché uno solo. Circuito poi realizzato da un’azienda di Mirandola, distretto biomedicale modenese, la Intersurgical.

“Una notizia che ci riempie di orgoglio- ha sottolineato il commissario per l’emergenza Coronavirus, Sergio Venturi, nel corso della consueta diretta sulla pagina Facebook della Regione Emilia-Romagna-. Un’impresa di Mirandola in sole 72 ore ha fornito il primo prototipo che è già stato testato dall’ospedale Sant’Orsola di Bologna: funziona, e nei prossimi giorni saremo in grado di fare gli ordinativi, destinando la strumentazione alle province più colpite dal virus. Una collaborazione straordinaria tra clinici e industria che metterà a disposizione del sistema sanitario un dispositivo preziosissimo in grado di raddoppiare i posti in terapia intensiva. Non solo, in questo modo daremo anche ad altri Paesi, che ci guardavano con scetticismo e che hanno avuto più tempo di noi per affrontare l’emergenza, un prodotto dell’ingegno della nostra comunità”.

Venturi ha poi affrontato il tema della refertazione dei tamponi: “Stiamo lavorando in queste ore a una rete regionale dei laboratori per non accumulare ritardi, fare statistiche più accurate e in questo modo poter verificare e intervenire tempestivamente su eventuali picchi di infezione in determinate zone del territorio, per impedire che si creino aree dove la proliferazione virale cresca senza controllo. Intanto siamo partiti con i test a tappeto per i dipendenti e gli operatori della sanità”.

“Stamattina in videoconferenza col prefetto di Piacenza e i sindaci del territorio- ha proseguito Venturi-, il presidente Bonaccini, il sottosegretario Baruffi e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Donini, hanno annunciato un bando di reclutamento straordinario di medici e infermieri per Piacenza, per cui già nei prossimi giorni medici e infermieri di zone della regione attualmente meno colpite dall’infezione si recheranno nel piacentino per dare il loro contributo. Inoltre, sono stati forniti – con il consenso dei diretti interessati – gli elenchi dei laureati in infermieristica degli ultimi due anni che saranno contattati direttamente dalle Aziende sanitarie per poter intervenire subito. Contiamo di fronteggiare la meglio questa situazione così delicata”.

Per quanto riguarda le Case protette, il commissario ha annunciato una direttiva ad hoc per fornire tutti i dispositivi di protezione individuale necessari e per l’isolamento immediato dei pazienti Covid positivi.

“Ancora oggi dobbiamo registrare un alto numero di decessi, 70 in più rispetto a ieri- ha sottolineato Venturi– un dolore incommensurabile. Siamo solidali con le famiglie abbracciando virtualmente tutti i loro cari. Di fronte a questi numeri dobbiamo capire che è il momento di un’assunzione di responsabilità individuale che ci coinvolge tutti. Mi appello anche ai datori di lavoro per chiedere loro di favorire il più possibile il lavoro da casa: favoriamolo dando degli obiettivi, siamo una regione all’avanguardia, dimostriamolo coi fatti”.

Quanto alla nuova ordinanza del presidente Bonaccini che chiude da oggi tutti i parchi e i giardini dell’Emilia-Romagna e limita le passeggiate e i giri in bicicletta, Venturi ha sottolineato come “a parte le persone che devono fare attività fisica quotidiana per problemi di salute, tutti gli altri devono fermarsi. Cosa deve succedere ancora perché ci si renda conto che è ridicolo chiedersi se si può o meno fare una corsetta? Dobbiamo tutti fare attenzione e non esporci a rischi inutili ed evitabili: i Pronto soccorso sono saturi per affrontare l’emergenza, non dobbiamo sovraccaricarli. Stiamo a casa per non mettere in ginocchio il nostro sistema sanitario”.
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