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Le scuole riapriranno solo se e quando ci saranno le condizioni per farlo, spiega la ministra dell’Istruzione

da | Mar 26, 2020 | Cavezzo | 0 commenti

GIOVEDì 26 MARZO 2020- Le scuole riapriranno solo se e quando ci saranno le condizioni per farlo, spiega la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che è intervenuta in audizione  in  Senat. Il Governo Conte naviga a vista e non prende impegni per quanto riguarda gli esami di Stato e conferma quindi che è una possibilità in campo  quella che non si torni alle attività didattiche in aula per l’anno 2019-2020.

“Le videolezioni sono una scelta obbligata, non abbiamo alternative”, ha detto ancora Azzolina. E poi ha annunciato che per la Maturità è orientata a prevedere “sei commissari interni con un presidente di commissione esterno”.

E, dopo aver confermato che l’anno scolastico in corso è salvo, “in deroga al limite dei 200 giorni minimi”, la ministra ha assicurato che sta lavorando alla ridefinizione del calendario, alla valutazione, al recupero e agli esami di Stato per le scuole medie e superiori senza peraltro entrare in ulteriori dettagli: “Chiedo una Maturità seria che tenga conto degli sviluppi dell’apprendimento”.

Sulle contestate lezioni a distanza, la Azzolina ha illustrato i risultati di un monitoraggio chiuso lunedì scorso dal ministero: degli 8,3 milioni studenti costretti a casa, “ne sono stati raggiunti 6,7 milioni”. Tra registro elettronico e nuove piattaforme, il 67 per cento delle scuole si è impegnato e il 48 per cento, secondo le indicazioni dell’Istruzione, ha fatto un collegio docenti online.

Mille assistenti informatici aiuteranno istituti e singoli studenti in difficoltà. Per questa fase emergenziale sono state trovate risorse per 136,7 milioni di euro. Settanta milioni andranno per pc e tablet da destinare a  chi ne è sprovvisto, 8,2 milioni per gli animatori digitali: “Molti Paesi europei sono più attrezzati di noi sulle attrezzature tecnologiche, lo sappiamo”.

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