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Maino Benatti (Pd) “La Lega ha presidente e maggioranza ma non sa governare l’Unione Area Nord”

da | Mar 3, 2020 | Mirandola | 0 commenti

“La Lega ha presidente e maggioranza ma non sa governare l’Unione Area Nord” e“Se Mirandola uscisse dall’Unione sarebbe un disastro”. E’ il pensiero dell’ex sindacod i mirandola Maino Benatti, attuale tesoriere del Pd Modena. Scrive Benatti:

Il sindaco di Mirandola

“Far uscire Mirandola dall’Unione come propone l’onorevole Golinelli sarebbe un disastro sia per l’Area Nord che per il Comune di Mirandola. Il dato politico vero è che la Lega esprime il presidente e il centrodestra ha la maggioranza in Consiglio dell’Unione, ma non riescono a far funzionare l’Ente. Le politiche sociali, le nuove funzioni acquisite con la nuova legge urbanistica della Regione, le politiche ambientali, la sicurezza con il Corpo unico della Polizia municipale, le politiche scolastiche, la funzionalità dei servizi: tutto è in stallo da quando la Lega e il centrodestra hanno la maggioranza.

Ciò è avvenuto perché la Lega di Golinelli è la Lega dei “pieni poteri”, è la Lega che mal sopporta il confronto e i vincoli della democrazia. Perché fare politica in democrazia è faticoso e allora meglio “la ruspa” e spaccare tutto.

Fare politica in democrazia è difficile perché non basta un voto ogni 5 anni per dirsi “una democrazia”, ma bisogna lavorare, studiare, proporre, confrontarsi e tendere alla giusta mediazione tutti i giorni (governare significa gestire e far evolvere il conflitto senza rompere le teste!). Democrazia è confronto tra progetti, non tra “verità”.

E i cittadini bisogna convincerli tutti i giorni.

Questo atteggiamento arrogante della Lega non solo offende la democrazia, ma impoverisce il nostro territorio. Infatti si impoverisce il confronto politico e la cultura democratica delle nostre comunità; si impoverisce il nostro territorio perché così facendo si isola il nostro Comune dalle e nelle sedi istituzionali dove si decidono le politiche e i progetti; si impoverisce il nostro distretto perché non si lavora per trovare punti di convergenza tra tutti Comuni per essere così più forti politicamente e per far funzionare le Istituzioni e i servizi; si impoverisce il nostro territorio perché in democrazia sono importanti i progetti innovativi che stimolano il cambiamento da proporre ai cittadini per dare nuove e più importanti prospettive alla vita delle comunità amministrate. E qui purtroppo, per Mirandola e per l’Area Nord, nella politica della Lega non c’è nessun progetto”.

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MIRANDOLA, CAVEZZO E CONCORDIA, FINALE EMILIA, CAMPOSANTO, MEDOLLA, SAN POSSIDONIO, SAN PROSPERO E SAN FELICE –  Il sasso l’ha lanciato il deputato mirandolese della Lega Guglielmo Golinelli: l’Unione Comuni Area Nord – Mirandola, San Felice, Finale Emilia, Concordia, Medolla, Cavezzo,Camposanto, San Prossidonio e San Prospero –  è “un ente azzoppato, più un peso che un beneficio”, da cui uscire è visto come “inevitabile”.

Ma il malumore di Mirandola per i troppi oneri che le vengono attribuiti all’interno dell’Unione è storia antica. E se già l’Unione zoppicava quando era monocolore, tutta Pd, ora che è arrivata l’alternanza in tre Comuni su nove, con la Lega al governo, sembra implosa nell’ingovernabilità.

Una Unione, quella tra i nove Comuni della Bassa Modenese, che peraltro non è mai stata completata visto che ancora Cavezzo e Finale Emilia hanno i loro Vigili Urbani, e Finale Emilia ancora gestisce da sè gli asili nido. Il Comune di Cavezzo non si sta occupando della polizia municipale come previsto e Concordia è senza ragioneria nonostante la delega del sindaco Luca Prandini proprio alla ragioneria.

E che dire dei malumori dei sindacati sul fronte lavoro, dove su 200 dipendenti dell’Unione sono ritenuti troppi i dirigenti, e cè troppa disparità sul trattamento economico con gli altri lavoratori, che sono soprattutto maestre?
E poi, chi comanda nell’Unione?  Chi è la voce politica a capo dell’esecutivo? Pur essendoci una presidenza, non ha la stessa forza che aveva un sindaco nei confronti dei dipendenti comunali.

Tutto è scoppiato, però, sull’onda della rabbia per la delega alla Sanità che era stata tolta al sindaco di Mirandola, neo presidente Ucman, Alberto Greco.

La pazienza è finita davvero? Mirandola, San Felice, Finale Emilia, Concordia, Medolla, Cavezzo,Camposanto, San Prossidonio e San Prospero hanno ancora voglia di stare insieme? O si preferisce riesumare il vecchio progetto di Comune Unico, senza Finale Emilia e San Possidonio che non troppo tempo fa era propugnato dal Pd?

Ecco tutti gli articoli del nostro speciale Mirandolexit, così come è stata ribattezzata la volontà di Mirandola di uscire dall’Ucman.

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