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Mirandolexit, la Lega incalza: “E ora i Comuni dimostrino se hanno una vera volontà di integrazione”

da | Mar 2, 2020 | In Primo Piano, Mirandola | 0 commenti

MIRANDOLA, MEDOLLA, CAVEZZO, CAMPOSANTO, CONCORDIA, FINALE EMILIA, SAN FELICE, SAN PROSPERO E SAN POSSDIONIO – Mirandolexit, la Lega incalza: “E ora i Comuni dimostrino se hanno una vera volontà di integrazione”. Scrive il deputato di Mirandola Guglielmo Golinelli:

In questi giorni la Lega ha avuto il merito e la forza di accendere il dibattito sull’Unione dei Comuni Modenesi Area Nord (UCMAN), struttura antidemocratica sponsorizzata dalla Regione e costruita dai Sindaci del Pd, che dopo oltre 15 anni è definita “Unione avviata”, cioè al primo dei tre livelli.
Il centro sinistra – per bocca del consigliere Siena – ha ammesso che l’Unione è uno strumento “politico”, strumento che si è dimostrato fallimentare in termini di costi, efficacia e democrazia: ha indebolito la rappresentanza e l’azione politica (Mirandola in giunta pesa quanto Camposanto), creato funzioni dirigenziali, centri di costo e inefficienze, disperso professionalità e capitale umano.
Mirandola ha sacrificato ruoli e figure chiave, conferendo il maggior numero di servizi, mentre numerosi Comuni, come per esempio Concordia, Cavezzo e San Possidonio, hanno preferito coltivarsi il loro orticello. Settori strategici come il bilancio, gare, personale e numerosi servizi alla persona, non sono più sotto il controllo politico-amministrativo, con minor qualità per cittadini e personale.
Alla ragioneria hanno aderito 5 comuni e la delega è in mano al Sindaco di Concordia (che non ha conferito il servizio), solo 4 comuni si sono associati con le gare e i contratti, mentre nella gestione delle risorse umane i comuni sono 5 su 9, così come per l’educazione ambientale (tanto cara al PD).
L’Ucman nasce per arrivare alla fusione di tutti e nove i comuni, e dopo sedici anni è ancora in fase primordiale, con dei Sindaci che su temi importanti come la Sanità si permettono di togliere la delega al rappresentante del Comune capodistretto e del partito più votato.
Dopo le regionali e a otto mesi dalle comunali speravamo di assistere a un’assunzione di responsabilità, a delle proposte e a un dialogo costruttivo. Il consiglio UCMAN di ieri sera, ci fa prendere atto che ciò non è avvenuto.

Siamo d’accordo con il Sindaco Alberto Greco nel verificare se ci sia la volontà delle altre otto amministrazioni di andare verso una maggiore integrazione ed eventualmente al Comune Unico della Bassa Modenese con tutte le deleghe, tra cui sanità, urbanistica, sicurezza, fiscalità e servizi alla persona, con Mirandola capofila, nonché di trarre le dovute conclusioni su questa Unione se ciò non dovesse avvenire.

 

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Il sasso l’ha lanciato il deputato mirandolese della Lega Guglielmo Golinelli: l’Unione Comuni Area Nord – Mirandola, San felice, Finale Emilia, Concordia, Medolla, Cavezzo,Camposanto, San Prossidonio e San Prospero –  è “un ente azzoppato, più un peso che un beneficio”, da cui uscire è visto come “inevitabile”.
Ma il malumore di Mirandola per i troppi oneri che le vengono attribuiti all’interno dell’Unione è storia antica. E se già l’Unione zoppicava quando era monocolore, tutta Pd, ora che è arrivata l’alternanza in tre Comuni su nove, con la Lega al governo, sembra implosa nell’ingovernabilità.

Una Unione, quella tra i nove Comuni della Bassa Modenese, che peraltro non è mai stata completata visto che ancora Cavezzo e Finale Emilia hanno i loro Vigili Urbani, e Finale Emilia ancora gestisce da sè gli asili nido. Il Comune di Cavezzo non si sta occupando della polizia municipale come previsto e Concordia è senza ragioneria nonostante la delega del sindaco Luca Prandini proprio alla ragioneria.

E che dire dei malumori dei sindacati sul fronte lavoro, dove su 200 dipendenti dell’Unione sono ritenuti troppi i dirigenti, e cè troppa disparità sul trattamento economico con gli altri lavoratori, che sono soprattutto maestre?
E poi, chi comanda nell’Unione?  Chi è la voce politica a capo dell’esecutivo? Pur essendoci una presidenza, non ha la stessa forza che aveva un sindaco nei confronti dei dipendenti comunali.

Tutto è scoppiato, però, sull’onda della rabbia per la delega alla Sanità che era stata tolta al sindaco di Mirandola, neo presidente Ucman, Alberto Greco.

La pazienza è finita davvero? Mirandola, San Felice, Finale Emilia, Concordia, Medolla, Cavezzo,Camposanto, San Prossidonio e San Prospero hanno ancora voglia di stare insieme? O si preferisce riesumare il vecchio progetto di Comune Unico, senza Finale Emilia e San Possidonio che non troppo tempo fa era propugnato dal Pd?

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