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Mirandolexit, i sindaci Pd: “L’Unione serve a dare pari dignità a tutti i cittadini, restiamo uniti”

da | Mar 7, 2020 | In Primo Piano, Mirandola | 0 commenti

“L’Unione serve a dare pari dignità a tutti i cittadini, restiamo uniti”. Così i sindaci di area Pd di Camposanto, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Medolla, San Possidonio e San Prospero commentano l’ipotesi Mirandolexit, ovvero l’uscita di Mirandola dall’Unione Area Nord, avanzata dalla Lega-

Scrivono i sei sindaci:

 

Il ruolo dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord, e tantomeno la sua stessa esistenza per i sindaci di Camposanto, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Medolla, San Possidonio e San Prospero non sono in discussione. Questo il risultato al termine della riunione alla quale hanno partecipato i primi cittadini di centrosinistra della Bassa modenese: “Siamo nel pieno di un’emergenza non solo sanitaria, ma anche economica e sociale.

L’Unione in questa delicata fase potrà avere un ruolo centrale nell’assistenza alla popolazione e con azioni a sostegno delle famiglie, lavoro e imprese. Non è il momento di polemiche istituzionali, quando il nostro territorio è di fronte a una nuova sfida, oltretutto mentre sta gestendo l’ultima fase della ricostruzione post sisma. Serve coesione e senso di responsabilità da parte di chi amministra. Per la prima volta il Bilancio dell’Unione è stato votato all’unanimità, se ciò è stato possibile è stato grazie a un accordo politico alla base di un programma a sua volta votato all’unanimità.

Noi stiamo lavorando uniti per la realizzazione di quel programma condiviso, in modo responsabile e collaborativo, perché crediamo in un’Unione che garantisca pari dignità a tutti i cittadini della Bassa nella fruizione di servizi di qualità, e a tutti i Comuni pari dignità a livello di rappresentanza e di rispetto per ogni Sindaco.

Risultati che, insieme a un maggior peso per questo territorio, si raggiungono solo lavorando insieme e non possono dipendere dal semplice conferimento da parte di un Comune di questo o quel servizio. D

eve infatti rimanere indiscussa la libertà dei singoli Comuni su questo tema. L’Unione siamo disposti a rafforzarla ed efficientarla, ma solo e sempre in funzione di quegli obiettivi che tutti abbiamo votato, compresi i sindaci di centrodestra di Mirandola, San Felice sul Panaro e Finale Emilia. Siamo certi che i cittadini, le famiglie, le imprese artigiane, agricole, industriali, le attività commerciali credono in questa Unione e dalle istituzioni si aspettano la coesione, il pieno senso di responsabilità, l’unità di intenti e di obiettivi”.

 

MIRANDOLA, CAVEZZO E CONCORDIA, FINALE EMILIA, CAMPOSANTO, MEDOLLA, SAN POSSIDONIO, SAN PROSPERO E SAN FELICE –  Il sasso l’ha lanciato il deputato mirandolese della Lega Guglielmo Golinelli: l’Unione Comuni Area Nord – Mirandola, San Felice, Finale Emilia, Concordia, Medolla, Cavezzo,Camposanto, San Prossidonio e San Prospero –  è “un ente azzoppato, più un peso che un beneficio”, da cui uscire è visto come “inevitabile”.

Ma il malumore di Mirandola per i troppi oneri che le vengono attribuiti all’interno dell’Unione è storia antica. E se già l’Unione zoppicava quando era monocolore, tutta Pd, ora che è arrivata l’alternanza in tre Comuni su nove, con la Lega al governo, sembra implosa nell’ingovernabilità.

Una Unione, quella tra i nove Comuni della Bassa Modenese, che peraltro non è mai stata completata visto che ancora Cavezzo e Finale Emilia hanno i loro Vigili Urbani, e Finale Emilia ancora gestisce da sè gli asili nido. Il Comune di Cavezzo non si sta occupando della polizia municipale come previsto e Concordia è senza ragioneria nonostante la delega del sindaco Luca Prandini proprio alla ragioneria.

E che dire dei malumori dei sindacati sul fronte lavoro, dove su 200 dipendenti dell’Unione sono ritenuti troppi i dirigenti, e cè troppa disparità sul trattamento economico con gli altri lavoratori, che sono soprattutto maestre?
E poi, chi comanda nell’Unione? Chi è la voce politica a capo dell’esecutivo? Pur essendoci una presidenza, non ha la stessa forza che aveva un sindaco nei confronti dei dipendenti comunali.

Tutto è scoppiato, però, sull’onda della rabbia per la delega alla Sanità che era stata tolta al sindaco di Mirandola, neo presidente Ucman, Alberto Greco.

La pazienza è finita davvero? Mirandola, San Felice, Finale Emilia, Concordia, Medolla, Cavezzo,Camposanto, San Prossidonio e San Prospero hanno ancora voglia di stare insieme? O si preferisce riesumare il vecchio progetto di Comune Unico, senza Finale Emilia e San Possidonio che non troppo tempo fa era propugnato dal Pd?

 

Ecco tutti gli articoli del nostro speciale Mirandolexit, così come è stata ribattezzata la volontà di Mirandola di uscire dall’Ucman.

 

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Il dibattito sulla Mirandolexit

Le denunce dei sindacati

Il progetto Comune Unico e quello di Fusione dei Comuni

I problemi del 2019/1 La lunga, difficile, marcia per scegliere il presidente

I problemi del 2019/2 La diserzione

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