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Non si fa più la raccolta differenziata se si ha Coronavirus o si è in quarantena

da | Mar 21, 2020 | In Primo Piano, San Felice sul Panaro | 0 commenti

Nuove regole nella gestione dei rifiuti. Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha firmato un’ordinanza che disciplina la raccolta differenziata, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti urbani per ridurre il più possibile il rischio diffusione contagio da Coronavirus. Il nuovo provvedimento recepisce la circolare dell’Istituto superiore di sanità.

In particolare, nelle case dove sono presenti persone risultate positive al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria, deve essere interrotta da subito la raccolta differenziata. Tutti i rifiuti domestici dovranno perciò essere messi in due o tre sacchi (uno dentro l’altro), possibilmente utilizzando un contenitore a pedale, al fine di garantire anche la sicurezza degli addetti alla gestione dei rifiuti. E la privacy? La Regione non scioglie i dubbi su come garantire riservatezza a chi espone i sacchi neri e non mette più davanti a casa la differenziata come fanno gli altri.

Nel’ordinanza regionale si spiega solo che nelle case invece dove non si sono persone positive al tampone – in isolamento o in quarantena obbligatoria – bisogna continuare a fare la raccolta differenziata con la raccomandazione di buttare eventuali mascherine, guanti, fazzoletti e qualsiasi dispositivo di protezione individualesempre nell’indifferenziata.

Rifiuti che dovranno in via prioritaria essere inviati ai termovalorizzatori senza alcun trattamento preliminare, modalità più sicura per abbattere la presenza del virus ed in grado di tutelare gli operatori dal momento che riduce o esclude il contatto con i rifiuti.

“Sono misure necessarie per limitare la diffusione del virus e per proteggere i lavoratori del settore- spiega l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo-. Chiediamo ai cittadini di rispettare queste piccole regole per il bene e la salute di tutti. Mettiamo al primo posto la nostra sicurezza, facendo ognuno la propria parte”.

Per quanto riguarda i gestori del servizio, devono garantire la raccolta degli urbani indifferenziati almeno due volte a settimana e devono attenersi alle raccomandazioni dell’Istituto superiore di sanità per la pulizia degli strumenti utilizzati, compresi la sanificazione dei mezzi e delle divise. È possibile inoltre sospendere il ritiro dei rifiuti ingombranti se il servizio non può essere svolto in condizioni di sicurezza per gli operatori o se il personale deve essere impiegato in altre attività di gestione dei rifiuti urbani.

Inoltre, sempre per le condizioni di sicurezza o di altre attività più urgenti, i gestori possono ridurre gli orari o sospendere l’apertura dei Centri di raccolta, cercando comunque di assicurare il conferimento dei rifiuti delle attività produttive assimilate alle utenze domestiche il cui esercizio non è interrotto durante l’emergenza.

Infine, viene vietato, senza eccezioni, bruciare materiale vegetale di risulta dei lavori forestali e agricoli

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