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Ospedale di Mirandola, spostate a Carpi le degenze di Cardiologia per creare 26 posti letto per il Coronavirus

da | Mar 19, 2020 | In Primo Piano, Mirandola | 0 commenti

GIOVEDì 19 MARZO 2020 -Ospedale di Mirandola, spostate a Carpi le degenze di Cardiologia per creare 26 posti letto per il Coronavirus.  L’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola aumenta la capacità ricettiva per19, sacrificando pazienti di Cardiologia e i loro familiari  per incrementare  a 26 il numero dei posti letto dedicati all’isolamento. Si tratta -si legge in una nota dell’Ausl –  di un ulteriore potenziamento organizzativo e gestionale in questo particolare periodo di emergenza, che accomuna tutte le strutture sanitarie provinciali nello sforzo di garantire la migliore assistenza possibile.

Per ampliare l’area dedicata al ricovero dei pazienti con sospetto coronavirus (e dei covid-19 positivi in attesa di trasferimento presso altri Ospedali della rete provinciale), oltre alla Pneumologia è stata predisposta una sezione delle degenze della Medicina e della Cardiologia, trasferendo temporaneamente quest’ultima l’Ospedale Ramazzini di Carpi. Al Santa Maria Bianca resta comunque assicurata la presenza del cardiologo H24 per consulenze sulle persone ricoverate e sui pazienti che accedono al PS.

“È un momento intensissimo e di duro lavoro per tutto il personale sanitario – dichiara Giuseppe Licitra, direttore del Santa Maria Bianca –. Per poter affrontare questa emergenza al meglio, l’ospedale di Mirandola ha attuato una rimodulazione dei percorsi e delle attività all’interno dei reparti di degenza e dei servizi a supporto. L’impegno, da parte di tutti i professionisti, è costante e mira ad ottimizzare i percorsi di cura per i pazienti con quadri clinici di sospetta infezione da coronavirus, senza dimenticare tutti gli altri pazienti che continuano ad accedere in ospedale con problematiche internistiche, o con patologie urgenti chirurgiche/traumatologiche, cui si deve continuare a dare risposte strutturate e sicure. La situazione è in continua evoluzione e dunque gli scenari che dovremo affrontare potrebbero necessitare di ulteriori analisi ed interventi di riorganizzazione, per consentire, se necessario, il potenziamento della risposta sanitaria a contrasto dell’epidemia virale in corso”.

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