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Coronavirus a San Felice, il sindaco: “Se crisi economica sarà dura noi saremo pronti a fare interventi “politici”

da | Apr 23, 2020 | In Primo Piano, San Felice sul Panaro | 0 commenti

GIOVEDì 23 APRILE SAN FELICE SUL PANARO – Mentre gli ospedali affrontano l’urgenza sanitaria, i Comuni stanno cercando di contenere l’emergenza sociale. Con il sindaco di San Felice sul Panaro, Michele Goldoni, prosegue la “ricognizione” tra i sindaci della provincia per conoscere lo scenario odierno e futuro dei comuni della nostra area territoriale.

E’ passato poco più di un mese dal decreto del 9 marzo che ha ampliato la “zona rossa” estendendola a tutto il Paese.  Come ha reagito la città, i cittadini stanno rispettando le misure previste? Si registrano infrazioni?

La città ha risposto con compostezza e disciplina. I sanfeliciani hanno capito l’importanza della posta in gioco, ovvero la salute di tutti noi.

Certo qualche infrazione si registra sempre. Siamo una comunità numerosa e qualcuno è meno restio ad accettare le regole, ma si tratta di una minoranza davvero esigua: complessivamente fino ad ora il comportamento dei cittadini è stato esemplare. Ma è importante continuare così. Mi rendo conto che più passa il tempo, più diventa difficile restare in casa, ma dobbiamo proseguire su questa strada virtuosa, l’unico modo per vincere il contagio

Come sta affrontando l’emergenza la macchina comunale? Quali iniziative sono state messe in campo per aiutare i cittadini?

Ci siamo mossi sulla base delle disposizioni impartite, attivando da subito lo smart working per molti dipendenti comunali per evitare il più possibile il rischio di contagio e tutelare la loro salute. Ma una parte di dipendenti, a rotazione, è sempre presente e sta dando un contributo fondamentale per il funzionamento della macchina comunale e dare risposte ai nostri cittadini. Ci siamo attivati per la distribuzione dei buoni spesa per le persone in difficoltà e in questi giorni abbiamo concluso la distribuzione delle mascherine che ci sono arrivate dalla Protezione civile, con un notevole sforzo organizzativo. A questo proposito voglio ringraziare i dipendenti comunali per la disponibilità e collaborazione e i volontari che sono andati in giro per il paese a distribuire porta a porta le mascherine. Senza di loro non ci saremmo riusciti.

Per quanto riguarda i servizi per l’infanzia: cosa avete messo in campo dopo la chiusura e cosa prevedete per il momento della riapertura

I servizi per l’infanzia sono in capo all’Unione comuni modenesi Area Nord. Al momento sono state sospese tutte le tariffe: dalla frequenza al trasporto scolastico, dal pre ingresso al prolungamento dell’orario. Vale dai nidi d’infanzia alla scuola primaria e secondaria di primo grado. Per la riapertura siamo tutti in attesa di capire quando potrà avvenire, poi come Unione dei Comuni ci muoveremo insieme cercando di adottare soluzioni comuni.

Per gli anziani invece?

A San Felice sul Panaro sono stati attivati due numeri telefonici riservati alle persone in difficoltà (come appunto gli anziani soli e i malati cronici): per la consegna della spesa alimentare, dei farmaci o dei pasti. I recapiti telefonici sono 0535/86310 e  0535/86320, dal lunedì al sabato dalle ore 8.30 alle 14 e il lunedì e il giovedì anche dalle 15 alle 18. E’ inoltre attiva una segreteria telefonica (0535/86310). Il servizio di consegna viene gestito dall’Azienda pubblica di servizi alla persona (Asp) Area Nord.

I sindaci sono la prima frontiera delle richieste dei cittadini, cosa chiedono? Aiuti economici, aiuti per la gestione dei parenti anziani o dei bambini, esoneri particolari?

Arrivano richieste di ogni tipo. I cittadini, nei momenti di difficoltà, si rivolgono al sindaco. Noi cerchiamo nei limiti del possibile di aiutare tutti, ma il primo cittadino non è onnipotente, ha poteri e competenze precisi e limitati da decreti e ordinanze nazionali e regionali che hanno di fatto esautorato dalle scelte economiche e sanitarie.

 Come state gestendo il lavoro del Consiglio comunale per evitare la paralisi delle attività costituzionali?

Al momento, svolgiamo la conferenza dei capigruppo allargata anche ai consiglieri comunali in video conferenza, tenendo aggiornati i gruppi di maggioranza e opposizione sulla situazione. Ci stiamo attrezzando per svolgere anche il Consiglio comunale in video conferenza e sarà convocato, con queste modalità, nelle prossime settimane.

Avete fatto un calcolo su costi/risparmi per il bilancio comunale? Al di là delle risorse regionali e statali, cosa potrà fare il Comune?

Al momento fare un calcolo è molto difficile. Certo è che da questa crisi usciranno indeboliti anche i Comuni già alle prese con anni di tagli nei trasferimenti statali e crescenti difficoltà. Credo che il Comune potrà fare molto poco, anzi contiamo anche noi su significativi aiuti statali che devono arrivare anche alle pubbliche amministrazioni.

Quale è stata la maggiore criticità che, come sindaco, ha vissuto nella gestione dell’emergenza?

Ogni giorno ci troviamo a fronteggiare una nuova emergenza, piccola o grande che sia. Certo, nessuno di noi avrebbe mai immaginato uno scenario del genere soltanto qualche mese fa. E’ radicalmente cambiata la nostra realtà.

Quale settore la preoccupa di più, una volta che l’emergenza sarà rientrata? Avete un’idea di quanti esercizi commerciali saranno costretti a chiudere?

Fare previsioni al momento non è possibile, ma siamo sempre in contatto con le associazioni di categorie, pronti a fare interventi “politici” nel caso ce ne fosse bisogno. San Felice sul Panaro ha, del resto, un tessuto economico costituito prevalentemente da aziende artigiane di piccole e medie dimensioni e da attività commerciali. La crisi provocata dal Covid-19 sta avendo un impatto molto negativo su queste realtà che sono tutte in sofferenza.

Cosa ci dobbiamo aspettare il 3 maggio?

Al momento non siamo in grado di fare previsioni. Solamente rispettando le norme igienico- sanitarie e comportamentali riusciremo finalmente a uscire da questa emergenza.

 

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