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Cronache dal futuro – Cosa abbiamo imparato dalla pandemia?

da | Apr 9, 2020 | Expo | 0 commenti

Cronache dal futuro.
Quella del presente infatti è esclusivamente un bollettino, non c’è altro. Tutto fermo, tutti in casa ad aspettare.

Non essendo però di fronte ad un rallentamento della velocità del pianeta intorno al Sole o a quella sul suo asse, ma ad un virus letale non solo di per sé ma anche e soprattutto perché ha colto impreparate la virologia e le strutture sanitarie, è ovvio che prima o poi – settimana più, settimana meno – si tornerà sulla terra. E’ l’ora quindi di pensare a come sarà, perché credere che tutto riparta da dove l’abbiamo lasciato è da sprovveduti.

Il coronavirus se l’è presa in gran parte con quelli che sul pianeta avevano vissuto più degli altri. Bloccando tutto ha fatto respirare la terra con un impatto così forte impossibile anche solo da ipotizzare: ha ricondotto forzatamente ognuno alla propria identità reale, alla propria famiglia e alla sua effettiva condizione, costringendo gli umani a stare chiusi in casa, pertanto a guardarsi, vuoi o non vuoi, dentro, senza l’alibi del “devo andare”, “devo fare” , ecc.

Ha devastato l’economia, al punto di battere la depressione del 1930, e ancora non conosciamo esattamente il bilancio della devastazione, ma era un’economia malata terminale perché senza cure efficaci: niente segni concreti di miglioramento, medici pessimi, incapaci, quelli preposti alla sua guarigione. Ora tutti i paesi devono ricostruirla, per forza, e forse ora – fosse anche per poco – avranno la precedenza obiettivi più lungimiranti e menti illuminate, al posto di quelle ottuse dei politici.
Ha costretto una marea di gente a lavorare in un modo efficace senza che per questo si disperdesse tempo per spostarsi, quindi che s’inquinasse inutilmente, che si provocassero incidenti o che gli stessi si subissero, facendogli utilizzare la rete nel vero suo senso: l’utilità, non l’ebetismo.
Ha connesso l’intero pianeta, non online, ma umano per umano, costringendo ognuno a preoccuparsi della stessa cosa, ovunque fosse, chiunque fosse.
A guardarlo da qui, guardando avanti, oltre al dolore, è necessario pensare anche alle opportunità del dopo. Il virus ha ucciso certo, e molto, ma è quello che tutti i giorni, ogni anno da sempre, fanno le guerre, la finanza, la droga, le malattie, gli incidenti stradali, la violenza nelle strade, l’ignoranza, la politica, e tutto il resto. Dal dramma, però, serve cercare gli eventuali “effetti collaterali positivi”.

Cronache dal futuro, l’elenco di ciò che questo microscopico invisibile essere ha coinvolto, è un domino a perdita d’occhio: riuscire a metterlo insieme tutto sarà un lungo lavoro, determinante però per “leggere” quel futuro già generato che sta arrivando, quello ad esempio che vivremo da qui al prossimo Natale. E’ l’ora di iniziare a capire, aspettare che passi è solamente un obbligo fisico.

A tutti quelli interessati: proviamo a scrivere insieme l’elenco, non delle disgrazie, non di quello che nostro malgrado abbiamo perso, quello è sempre aggiornato al secondo – noi ne sappiamo qualcosa… – ma di ciò che, nostro malgrado, abbiamo acquisito. Chi volesse darci la propria versione, può scrivere a sviluppo@sulpanaro.net.
Magari ci riusciamo davvero a capire qualcosa in tempo e fare una “cronaca del futuro”.

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