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Emergenza coronavirus. Lega: aprire sportello per accesso al credito delle aziende

da | Apr 6, 2020 | Altri Comuni | 0 commenti

La scelta di aprire un bando regionale, e non uno sportello su misura (con report periodici) per utilizzare in tempi brevi il pacchetto di 10milioni, derivante direttamente dal bilancio 2020 della Regione, destinato all’intero sistema produttivo emiliano-romagnolo, a partire dalle Pmi, per accedere al credito a zero interessi” viene contestata dal consigliere regionale della Lega Stefano Bargi, che ha presentato un’interrogazione firmata anche da Michele Facci, Emiliano Occhi, Daniele Marchetti, Matteo Rancan e Fabio Bergamini.

“Durante la videoconferenza con l’Assessorato- sottolineano i consiglieri-, i rappresentanti dei Confidi avrebbero proposto un’applicazione a sportello della misura (con report periodici), durante la quale gli stessi Confidi avrebbero pubblicizzato la misura e raccolto le imprese interessate tramite una selezione rapida e capillare sul territorio” ma “con la delibera del 23 marzo scorso, la Regione ha promulgato un bando per la concessione di contributi finalizzati all’abbattimento dei costi di accesso al credito per favorire la ripresa del sistema produttivo in seguito all’emergenza Covid-19. A nessun soggetto verrà assegnato un importo superiore al 30% del fondo, nel caso in cui le richieste siano in numero maggiore di 3”. Dunque, secondo gli esponenti della Lega, “pur trattandosi di un’iniziativa lodevole a favore delle piccole e medie imprese, affidare la procedura a un bando in base al quale un singolo Confidi può ricevere fino al 30% delle risorse stanziate, rischia che i contributi vengano destinati in misura maggiore a un solo gruppo di imprese”.

Quindi Bargi e gli altri consiglieri chiedono alla Giunta “per quali ragioni abbia scelto la strada del bando anziché quella della raccolta a sportello proposta dai Confidi, se non ritenga che la farraginosità della procedura rischi di inficiare la lodevole intenzione del provvedimento regionale e se, vista la situazione emergenziale, non intenda adottare una misura capace di intercettare un numero maggiore di imprese del nostro territorio”.

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