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A fine turno, sola a casa, senza tregua dall’incubo Coronavirus: cronaca dalla frontiera in ospedale -IL VIDEO

da | Apr 5, 2020 | In Primo Piano, Finale Emilia | 0 commenti

Uno sguardo nell’incubo del Coronavirus, cronaca dalle frontiera in ospedale. E’ quanto fanno Luciana Passaro (fotografie) e Federica Carracciolo (testi) nel video “Senza tregua” che racconta uno spezzone della giornata di  Stefania Marchesi, infermiera all’ospedale di Ferrara.

L’infermiera viene colta nel suo breve attimo di pausa tra una giornata di lavoro e l’altra, mostrando quel cha accade a fine turno, dopo che ha lasciato le scarpe fuori dalla porta di casa. Lei dice: “Ci sono momenti in cui non vorresti “portarti il lavoro a casa”, ma in questo periodo, per noi operatori sanitari, è inevitabile. Il mio lavoro non termina a fine turno, continua incessante anche a casa, quando devo fare attenzione a ciò che tocco, a come mi muovo, a quello che sfioro. L’isolamento fisico imposto dalle distanze di sicurezza satura, ulteriormente, i pensieri con la paura di un domani così vicino, ma anche così lontano. Nelle distanze riconosco la mia fragilità, ma nonostante ciò trovo la forza di andare avanti”

“Oggi lascio le scarpe sull’uscio,
e il cuore in un sacco di plastica.
Lì ad attendere un’altra giornata, a riposare.
Chè a portarlo sempre con me si gonfia
diventa pesante e mi toglie il respiro.
Il respiro che manca, l’affanno, le mani dolenti, spezzate
Bruciano
Ore di fatica e dolore, il disinfettante che devasta la pelle
Le carezze mancate
il respiro, il mio, il loro.
Attraverso le strade deserte, nel silenzio irreale,
dentro e fuori da quella porta, non esiste più un tempo
(…)

Il rantolo di una città in bilico
Lo lavor via, sfregando fino a farmi male
E poi mi nascondo in un sonno infestato di mostri
una breve pausa di pallida pace fittizia.
Coraggio
Indosso le scarpe, riprendo il mio curoe e riparto.
Il respiro, l’affanno,
e i miei occhi, un bagliore affacciato alla maschera, raccontano la verità di questi insopportabli giorni


“Senza tregua”, è dedicato a tutti gli operatori sanitari che rischiano il burn out

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