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La teledidattica di San Felice fa discutere: ecco cosa non funziona

da | Apr 28, 2020 | San Felice sul Panaro, Camposanto, Senza categoria | 0 commenti

SAN FELICE SUL PANARO E CAMPOSANTO – La didattica a distanza, all’Istituto comprensivo di San Felice e Camposanto, diventa motivo di discordia. In un clima in cui tutti hanno voglia di denunciare, ma – il che la dice lunga –  preferiscono trincerarsi dietro l’anonimato.

Da una parte i genitori che ci hanno contattato: chi lamenta l’irreperibilità della dirigente scolastica, altri che esprimono disappunto per la mancanza di organizzazione, altri ancora che vedono sostituire l’ottimo “ingranaggio” delle lezioni online messo a punto dalle insegnanti per “uniformare le classi dell’istituto”. Dall’altra parte ci sono ex docenti e insegnanti/genitori che difendono a spada tratta l’operato di preside e colleghi.

A scatenare la polemica, la testimonianza (qualche giorno fa sul nostro giornale) del genitore e rappresentante di una classe secondaria alla “Giovanni Pascoli”di San Felice, che ha espresso con amarezza un panorama scolastico un po’ confusionario.

Fortunatamente, tutte le criticità messe in evidenza dal rappresentante sono state chiarite e sistemate in un recente incontro genitori/scuola, colloquio  successivo alla pubblicazione dell’articolo. Nonostante la rettifica doverosa, altri genitori continuano a riferire la persistenza di situazioni poco rassicuranti.

In particolare una mamma, rappresentante di una classe primaria dello stesso Istituto e che ci ha chiesto di rimanere anonima, ha dichiarato di aver “più volte provato a contattare la dirigente scolastica, senza successo“. “Mi sono rivolta anche al Provveditorato: ma quando ho spiegato che la preside era già a conoscenza di tutta la situazione, non ho più ricevuto risposta neanche da loro“, racconta la rappresentante di classe.

Cattive notizie anche dall’elementare di Camposanto: “Una classe di 13 alunni con tutti gli strumenti a disposizione e gli account personali già attivati dalla prima elementare”- spiega Nazzarena, la rappresentante di classe. Un calendario organizzato dalle insegnanti, impiegato già dai primissimi giorni con quattro ore di lezione al giorno (due la mattina e due il pomeriggio) per quattro giorni alla settimana e adoperato senza inconvenienti fino alla prima settimana di aprile”.

Quale è stato, dunque, il problema? “Il problema è nato con le prime linee guida della direzione scolastica che segnalavano alle insegnanti la necessità di diminuire le ore e uniformarsi alle altre classi di quarta elementare di San Felice. Sul perchè alterare un metodo così ben collaudato,  la motivazione che ci è stata presentata è stata quella di non poter permettere ai bimbi di restare così tante ore davanti allo schermo e di dover allineare allo stesso modo tutte le classi“.

A nulla sono servite le lettere (e i solleciti) spedite dai genitori alla preside: le ore di lezione sono scese da 16 a 8, senza possibilità di replica.

Ma non tutti hanno la stessa opinione sulla didattica online di san Felice e sull’operato della scuola. Non mancano le persone che si ritengono soddifatte così. “Il punto di vista del genitore di San Felice è un’infusione di negatività gratuita e rischia di offendere la sensibilità di chi sta onestamente lavorando per il bene comune – dichiara la mamma di un allievo di prima media della “Giovanni Pascoli” nonché insegnante di un liceo della zona – “Molti genitori hanno stima dei docenti dei propri figli e di tanti insegnanti che, come me, chiedono un minimo di comprensione e pazienza in un momento in cui le vite sono state stravolte“.

Le fa eco una nostra lettrice, genitore e rappresentante di due classi prime della scuola media, che su Facebook ci scrive: “Dopo una sola settimana di stop totale perché non si sapeva il da farsi il prof referente di ogni classe si è premunito di mettersi in contatto con un rappresentante che ha fatto da portavoce con gli altri genitori per consegne varie. Le video lezioni sono iniziate il 16 marzo con un calendario che è poi stato sostituito solo la settimana successiva e da allora è sempre lo stesso! 2/3 video lezioni giornaliere + le ore che trascorrono per visionare il materiale, guardare i video esplicativi caricati dai prof e svolgere le consegne sono più che sufficienti. Io personalmente mi sarei opposta se le ore fossero state di più.
Qualche problema c’è stato e non nego i disagi ma senza dipingerli come tragedie, così come è stato fatto. Considerato anche che proprio la nostra scuola è partita 2 settimane prima di ricevere delle direttive sul da farsi. Mi faccio portavoce delle 45 famiglie che sono pienamente soddisfatte dell’operato e della professionalità dei professori che seguono i nostri figli

Dello stesso avviso un ex docente della Giovanni Pascoli: “Altri istituti hanno cambiato più piattaforme per la didattica online senza nessun tipo di formazione per gli addetti ai lavori, nessuno si è mai lamentato – spiega l’insegnante –  In un momento difficile come quello attuale dovremmo essere tutti più comprensivi“- conclude.

 

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