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Ausl: “Ecco le tutele che mettiamo in campo per i nostri operatori della sanità”

da | Apr 1, 2020 | Camposanto | 0 commenti

L’Azienda Ospedaliero – Universitaria e l’Azienda USL di Modena precisano che sin dall’inizio dell’emergenza COVID19 sono state messe in campo tutte le misure necessarie per tutelare i propri operatori. Per questo motivo hanno da subito emanato procedure interne sulla gestione dell’emergenza, progressivamente adattate e in linea con l’evolversi della normativa e dell’epidemia stessa.

Sono state effettuate specifiche formazioni sulle modalità di gestione di contesti critici per la presenza di casi sospetti e/o accertati (SPDC, CRA, gestione salme, reparti COVID, reparto di Malattie infettive, Terapia intensiva…) sulla base della rivalutazione del rischio condotta per i vari contesti assistenziali. Inoltre, sebbene l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali (DPI/DM) faccia parte del bagaglio formativo degli operatori sanitari, sono state potenziate le azioni di formazione sia frontale sia a distanza che sono tutt’ora in corso, mantenendo le regole di distanza in aula. Queste misure sono state intraprese sin dal verificarsi dei primi casi e sono tutt’ora in corso, anche mediante il ricorso a video-tutorial e formazione a distanza.

 

Sono stati attivati i triage avanzati nei Pronto Soccorso modenesi, già da lunedì 22 febbraio, quindi prima della rilevazione del primo caso modenese (24 febbraio), successivamente estese a tutti gli ospedali della provincia. A questo proposito urge sottolineare che il primo decreto del Governo in materia è del 22 febbraio. Contestualmente sono stati attivati percorsi dedicati e integrati su tutta la Provincia.

 

Sorveglianza deli operatori positivi o rischio di positività

Non vi sono “tamponi negati” né “vie preferenziali”: i tamponi si effettuano secondo precise indicazioni ministeriali in base alla sintomatologia che viene rilevata nel contatto con ciascun dipendente, e in tempi brevi anche grazie alla modalità “in auto” che l’AUSL di Modena ha attivato per i suoi operatori, tra le prime in Regione. In casi particolari potrebbe essere richiesta un’attesa di qualche giorno in più per la comparsa completa dei sintomi, al fine di scongiurare quanto più possibile il rischio di esiti falsamente negativi sui tamponi.

Allo stesso modo le Aziende modenesi applicano i protocolli di Sorveglianza sanitaria previsti dalle normative e sono impegnate a garantire la massima tutela dei propri dipendenti e dei cittadini che si rivolgono alle strutture sanitarie. Non si tratta di “quattro chiacchiere” ma di un contatto effettuato da personale appositamente formato, che viene favorito in tutti modi, anche grazie all’attivazione di linee dedicate e a precise indicazioni date ai responsabili e coordinatori.

Al di là delle accuse generiche, le Aziende sanitarie non hanno mai negato il dialogo con i sindacati che vogliano segnalare specifiche mancate prese in carico che dovessero verificarsi in questo momento di emergenza.

“Non ci sono percorsi di accesso agevolato autorizzati dalle Direzioni Aziendali – concludono Amerio e Broccoli – ma percorsi che valutano le singole situazioni in base alle esigenze organizzative che verranno aggiornate nel tempo in ossequio alle eventuali nuove normative regionali e nazionali. Non potremo mai ringraziare abbastanza i nostri operatori e abbiamo un tale rispetto per il loro lavoro che non nasconderemo mai nulla e mai faremo preferenze tra gli uni e gli altri. Occorre, però, segnalare che ci muoviamo da un mese in una situazione di emergenza che probabilmente nessuno di noi ha mai vissuto nella propria vita e nei confronti della quale le azioni che abbiamo messo in atto non possono che considerarsi un work in progress. Ci muoviamo all’interno di un sistema regionale e nazionale e in un contesto di penuria di dispositivi di protezione che ci ha suggerito grande attenzione nel loro utilizzo. In questa situazione nessuno può andare per la sua strada. Solo uniti, lavorando in un’ottica di rete, possiamo vincere”.

Dispositivi di Sicurezza

Il riferimento ai dispositivi di sicurezza, come noto, la difficoltà del loro approvvigionamento riguarda l’intero territorio nazionale e, per questo motivo, oggetto di attenzione anche da parte del Governo. Le Aziende Sanitarie Modenesi garantiscono la sicurezza dei propri professionisti, dotandoli dei necessari mezzi di protezione, sia pure secondo una logica di utilizzo appropriato.

 

Alcune sigle sindacali – hanno commentato la dottoressa Sabrina Amerio, Direttore Ammnistrativo dell’Asl di Modena e il dottor Lorenzo Broccoli, Direttore Amministrativo dell’AOU di Modena – hanno ventilato un divieto da parte delle direzioni di utilizzare i DPI negli spazi comuni per evitare l’allarme del pubblico. Ci sentiamo di rigettare questa affermazione perché le Direzioni Generali non hanno mai emesso note al riguardo né sono a conoscenza che siano state fornire disposizioni in tal senso. Abbiamo agito sempre nella massima trasparenza nei confronti degli operatori e dei cittadini”.

Si è al contrario verificata la necessità di adottare criteri appropriati di utilizzo, razionalizzando l’utilizzo dei DPI/DM come peraltro richiesto dal Ministero della Salute, dalla OMS e dalla RER. “Usare in modo appropriato non significa non impiego dei DPI laddove necessari né utilizzo di DPI di livello inferiore rispetto a quanto definito per lo specifico contesto di rischio”, aggiungono Amerio e Broccoli. “L’adeguamento delle procedure di utilizzo dei dispositivi è continuo perché a variare è la situazione normativa ed epidemiologica”.

 

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