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Mirandola blocca l’Imu: niente aumento di tasse per tutto il 2020

da | Apr 14, 2020 | Mirandola | 0 commenti

MIRANDOLA – Mirandola blocca l’Imu: niente aumento di tasse per tutto il 2020. L’annuncio è in una nota del Comune di Mirandola.

“Abbiamo scelto di lasciare invariate le aliquote IMU, riconfermando le medesime quote dal 2012 e così non gravare su cittadini ed imprese così come anticipato nella presentazione della previsione di Bilancio 2020-2022. Una scelta che, guardando anche alla situazione in atto dovuta al Covid-19 ed alle difficoltà che sta provocando su numerose famiglie, si è rivelata più che opportuna. Anche perché, l’obiettivo che abbiamo ora, ma anche in futuro, non è certamente quello di incrementare l’imposizione fiscale, quanto piuttosto di garantire che tutti versino i tributi, in virtù della loro capacità contributiva – afferma nella nota Giuseppe Forte, Assessore alle Politiche economiche con delega al Bilancio e ai Tributi – Ma non si tratta del solo provvedimento adottato dall’Amministrazione comunale – aggiunge Forte – ci siamo impegnati ad approvare, primo Comune tra quelli che compongono l’UCMAN tutti i regolamenti tributari.”

Si legge nel comuncato stampa che l’attività del Comune come dell’Amministrazione procede, nonostante il Coronavirus imponga di mantenere alta la guardia. Sono stati approvati in sede di Consiglio il nuovo regolamento IMU, il nuovo regolamento di Riscossione coattiva, e il nuovo regolamento di Contrasto all’evasione dei tributi comunali. A ciò si aggiunge l’approvazione delle modifiche al regolamento relative al canone di occupazione del suolo pubblico e il regolamento inerente all’imposta di pubblicità per recepire le novità da Bilancio 2020. “Con l’approvazione delle aliquote IMU, le si lascia e questo tengo a sottolinearlo, di fatto invariate dal 2012 senza incrementi – spiega l’Assessore Forte – L’ultima delibera a riguardo approvata dal Comune risale al 2015, anche se era stata adottata per inserire un’agevolazione. Rispetto alla TARI invece al fine di decidere una tariffazione adeguata, dovremmo andare in Consiglio comunale entro il 30 giugno. Ma qui – precisa – occorrerà un confronto politico all’interno dell’UCMAN dato che la normativa inerente al Covid-19, consente di confermare le tariffe del 2019 e di spalmare il conguaglio nei tre anni successivi (2021-2022). Una questione in cui sarà opportuno che l’UCMAN si muova in modo unitario.”

“Dal 2020 – prosegue l’Assessore Forte – cambia la riscossione coattiva per gli enti locali. La Legge di Bilancio 2020 (Legge n. 160/2019) ha, col chiaro intento di velocizzare il processo di riscossione, introdotto per le entrate comunali (sia tributarie che patrimoniali, come le rette scolastiche) lo strumento dell’accertamento esecutivo, col quale si unificano in un unico atto, sia l’accertamento tributario che il titolo esecutivo (cartella Agenzia entrate riscossione o ingiunzione di pagamento). In questo modo, dopo la notifica dell’accertamento esecutivo il Comune potrà procedere in caso di mancato pagamento nei 60 giorni, subito ad attivare le procedure cautelari (come il fermo dell’auto o l’ipoteca) o le procedure esecutive (pignoramento stipendio, conto corrente, affitto, ecc.). L’intento, come detto, è quello di velocizzare la riscossione al fine di aumentare il tasso di riscossione dei crediti comunali, nella consapevolezza che la gestione delle entrate è il cuore pulsante del Comune e senza entrate il Comune non può investire”, afferma Giuseppe Forte.

Nel corso dello stesso Consiglio comunale, sono state votate le nuove modalità di riparto che tendono al corretto equilibrio fra principi perequativi e solidaristici nella partecipazione alle spese. Ed in proposito, oltre ad evidenziare il processo di progressiva standardizzazione ed uniformità nell’erogazione dei servizi al cittadino, l’Assessore Forte, ha sottolineato la necessità di far valere anche il principio della sussidiarietà nell’esclusivo interesse della soddisfazione sociale.

“In particolare per i servizi sociali territoriali, il riparto dei costi di gestione fra i comuni sarà sulla base della percentuale degli abitanti. Con l’eccezione, dei servizi rivolti agli anziani e degli interventi finalizzati a far fronte al disagio economico delle famiglie le cui spese verranno addebitate in base a quanto effettivamente sostenuto a livello comunale. Permettendo in questo modo alle singole Amministrazioni di intervenire in modo discrezionale e quindi più tempestivo e puntuale rispetto alle peculiarità dell’assetto sociale che caratterizzano la propria comunità.”

“Per i servizi scolastici, il riparto sulla base della percentuale degli abitanti viene invece adottato per le spese generali amministrative e per i servizi di supporto all’handicap nelle scuole, negli asili e nei centri estivi. Determinando così una partecipazione unitaria e solidaristica dei Comuni ai costi per la disabilità. Le altre tipologie di spese restano addebitate sulla base dei costi sostenuti dal singolo Comune prima del conferimento delle funzioni all’Unione”, conclude Forte.

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