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Nelle scuole superiori a settembre (se si riapre) ci saranno oltre 500 studenti in più

da | Apr 15, 2020 | In Primo Piano, Mirandola, Finale Emilia | 0 commenti

Saranno oltre 34 mila gli studenti delle scuole superiori modenesi nel prossimo anno scolastico, suddivisi in 1505 classi: più precisamente 34.584 con un aumento di 562 iscritti e 21 classi rispetto all’anno scolastico in corso; cinque anni fa gli studenti erano 32.207, mentre dieci anni fa erano 28.840 e le classi 1.264. 

I dati sono stati raccolti ed elaborati dalla Provincia, sulla base delle comunicazioni delle scuole stesse, al fine di programmare gli interventi di edilizia scolastica.

«Sulle modalità di avvio del prossimo anno scolastico deciderà il Governo – sottolinea Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena –  e siamo ancora in una fase di incertezza legata all’emergenza sanitaria Covid 19. Vedremo se dovremo affrontare il problema del distanziamento fra i banchi, in classi formate anche da oltre 25 alunni. In ogni caso il Governo ha già detto che si stanno valutando diversi scenari compreso un piano per ripartire anche in modalità a distanza. Stiamo comunque seguendo l’evoluzione con le scuole e nel frattempo stiamo studiando le soluzioni per garantire in condizni normali gli spazi in funzione dei nuovi iscritti in più».

I tecnici della Provincia, infatti, in questi giorni, stanno valutando, sulla base delle richieste dei dirigenti scolastici, possibili soluzioni per ricavare gli spazi necessari, appunto in condizioni ordinarie, all’interno delle strutture esistenti e stanno procedendo con la stima e la progettazione degli interventi.

L’incremento più importante si registra sulla città di Modena, dove gli iscritti raggiungono 14.758 studenti con un incremento di quasi 200 studenti rispetto lo scorso anno; segue Sassuolo dove si registra un incremento di quasi 180 studenti concentrato per lo più all’istituto Volta, indirizzi tecnici e professionali industriali e scienze applicate, che salirà a 70 classi; poi Carpi e Pavullo con circa 100 studenti in più ciascuno.

E’ stato positivo anche l’esordio di alcuni nuovi indirizzi approvati in novembre dalla Provincia per rispondere alle esigenze del territori e dei ragazzi, come l’indirizzo professionale dei servizi culturali e dello spettacolo a Venturi di Modena, l’indirizzo professionale al Guarini di Modena sulle Gestione delle acque e risanamento ambientale e quello socio-sanitario al Luosi di Mirandola e al Cavazzi di Pavullo.

Per quanto riguarda le preferenze dei ragazzi, analizzando i dati relativi agli iscritti in prima, il numero maggiore di iscrizioni è stato registrato negli istituti tecnici e professionali: 3.179 ai tecnici e 1.503 ai professionali,  pari al 58,6 per cento delle iscrizioni sempre in prima.

Nel dettaglio emerge che i dati dei tecnici e dei professionali sono più alti del dato nazionale e regionale:  3.179 iscritti in prima ai tecnici pari al 39,6 per cento (contro il 30,8 per cento del dato nazionale e il 37,2 per cento del dato regionale), 1.503 iscritti in prima ai professionali, pari al 19 per cento degli iscritti in prima (contro il 12,9 per cento a livello nazi0nale e 16,5 per cento regionale).

A livello provinciale gli iscritti ai licei sono 3.307 pari al 41,4 per cento degli iscritti in prima, a fronte di un dato nazionale di oltre il 56 per cento e regionale al 46,3 per cento.

Gli iscritti al primo anno dei licei scelgono lo scientifico (26,5 per cento) e il linguistico (22,7 per cento), anche se questo è da alcuni anni  in leggero calo mentre si registra una ripresa di iscrizioni all’indirizzo classico (8,3 per cento rispetto al 7,4 per cento dello scorso anno). 

Crescono le preferenze anche per il liceo artistico, mentre al comparto tecnico le scelte privilegiano gli indirizzi dell’area tecnologica; si segnala anche una ripresa delle iscrizioni all’indirizzo Costruzioni, ambiente e territorio dopo anni di calo.

Per l’istruzione professionale si registra la preferenza per le produzioni industriali e artigianali e la manutenzione e assistenza tecnica rispetto al comparto dei servizi.

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