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San Felice e i bimbi delle materne “dimenticati”. La preside: “Ora nuove indicazioni, la situazione cambierà”

da | Apr 11, 2020 | In Primo Piano, San Felice sul Panaro, Camposanto | 0 commenti

Da un mese e mezzo le scuole materne, quelle per i bambini dai 3 ai 6 anni, sono chiuse. E’ così anche per le elementari, le medie e le superiore, ma se per le scuole dei “grandi” si sono subito attivati – chi più e chi meno – le piattaforme di elearning per fare le lezioni a distanza, nulla di simile è stato fatto per i bimbi più piccoli. Non è  scuola dell’obbligo la materna, così come non lo è l’asilo nido, per questo probabilmente tutti gli sforzi del sistema scuola si sono concentrati sui “grandi”.
Eppure anche per i piccoli, così come per i bimbi degli asili, da 1 a tre anni, la scuola è importante. Il confronto con adulti di riferimento diversi dai familiari, con persone appositamente formate e con i coetanei, è essenziale per garantire uno sviluppo psicofisoco adeguato. Tutto questo è venuto meno all’improvviso, e non è stato sostuito da nulla. I piccoli da un giorno all’altro hanno visto rivoluzionata la loro quotidianità e hanno perso punti di riferimento importantissimi. Nessuno si è curato di loro, e a parte qualche caso sporadico di maestra che nella chat dei genitori mandava qualche video saluto, la scuola e dei bimbi più piccoli è letteralmente scomparsa.
Il problema è emerso anche a San Felice e a Camposanto, dove il nostro giornaleha raccolto il grido d’aiuto dei genitori che vedevano giorno dopo giorno la situazione nello stallo coi loro figli  “dimenticati” dalla scuola.  La situazione a San Felice e Camposanto ricalca quella naizonale. Qui ci sono dunque voci di consenso e di plauso per la gestione dell’emergenza alle elementari e alle medie, mentre arrivano segnalazioni non in linea da parte dei genitori della materna, che da quando le scuole sono chiuse hanno visto di fatto interrompersi quasi del tutto i rapporti maestre/bambini.
Secondo i genitori questo è stato divuto dalla mancanza di indicazioni certe da parte della dirigenza sul da farsi, con le maestre che non sapevano se fosse possibile mandare video messaggi o no, organizzare altre forme di contatto e di didattica virtuale. E’ vero che la materna non è scuola dell’obbligo, ma – denunciano i genitori – in Comuni vicini le attività con le materne continuano senza problemi, con saluti quotidiani in chat, istituzione di pagine Facebook e altro.
“Ora nuove indicazioni, la situazione cambierà”, ci ha risposto la dirignete scolastica Maria Paola Paini, che guida l’intero istituto comprensivo e centinaia di classi e bambini.
Scrive la Maini:
Anche a San Felice e Camposanto continua l’impegno della scuola, in particolare dei
docenti, con l’obiettivo di offrire agli studenti, mediante lezioni a distanza, non solo una
continuità didattica nei modi e nelle forme che si sono rese possibili, ma anche con quello
di alimentare un senso di vicinanza e di comunità, prezioso per i ragazzi per meglio
affrontare questo durissimo periodo.
Specialmente significativo è stato l’impegno profuso verso gli studenti della scuola
dell’obbligo, anche grazie al coordinamento e alla collaborazione vicendevole dei docenti,
al sostegno e all’interazione con le famiglie e al raccordo con la Dirigenza scolastica.
Particolare attenzione è stata posta alla individuazione di percorsi didattici specifici,
dosando la frequenza delle lezioni on-line e dei compiti assegnati, nell’intento di non
sovraccaricare il lavoro dei ragazzi, con l’obiettivo di stimolare l’interazione tra gli studenti
e tra gli studenti e i loro docenti, di stimolare la creatività e la capacità critica, tutto questo
in un ambiente capace di conservare il benessere psico-fisico degli alunni.
Importante è stata la risposta delle famiglie che hanno subito compreso la valenza del
lavoro svolto, non solo per “non perdere l’anno scolastico”, ma soprattutto nella
consapevolezza di quanto importante sia per i loro ragazzi, sentirsi parte di quella stessa
comunità che per anni hanno vissuto, ricostituire una quotidianità che è già stata
abbastanza sconvolta.
Certo non mancano le difficoltà. Anzi, tutti i giorni siamo chiamati ad affrontarne di nuove.
Particolare attenzione viene rivolta ai ragazzi con disabilità e alle loro famiglie,
comprendendo appieno l’enormità del lavoro che devono svolgere, oltre a quello
straordinario al quale ognuno di noi è stato chiamato in questa situazione.
Non da ultimo, il nostro pensiero è rivolto a tutte quelle famiglie che non hanno la
possibilità di dotarsi dei necessari strumenti informatici per poter assicurare ai loro figli il
medesimo diritto allo studio che è pietra fondante della nostra stessa civiltà. A loro
desidero dire che non ci siamo dimenticati e che stiamo lavorando perché ogni ragazzo
possa essere messo in condizione di accedere a questo sostanziale diritto.
E, infine, il mio pensiero va ai nostri piccoli che frequentano la scuola dell’infanzia e alle
loro famiglie che, pur non essendo scuola dell’obbligo, parimenti hanno tutto il diritto di
continuare a sentirsi parte di una comunità educante.
Paradossalmente in questo caso, l’intervento didattico educativo è apparso più complicato,
anche per la mancanza iniziale di più specifiche Linee guida circa la migliore di approccio
a questa delicata fascia di età. In questo senso le recenti indicazioni costruite in ore di
lavoro comune dei Dirigenti scolastici di area (Ambito 10 della Provincia di Modena e del
Distretto scolastico Area Nord), si sono rilevate preziose nella operatività quotidiana, tra
l’altro omogeneizzando l’intervento formativo ed educativo delle Scuole in tutto il nostro
territorio. Le maestre hanno mostrato di accoglierle con grande favore e quindi, già dai
prossimi giorni, le famiglie, alle quali chiedo la necessaria collaborazione, potranno notare
un diverso e meglio strutturato coinvolgimento dei nostri bimbi.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Maria Paola Maini

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