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Arcuri e il caso denunciato da Report: arrivano da Mirandola i respiratori contestati

da | Mag 9, 2020 | In Primo Piano, Mirandola | 0 commenti

MIRANDOLA – Arrivano dalla sede della Medtronic di Mirandola i respiratori al centro di una questione di sequestri e dissequestri legata al commissario straordinario Domenico Arcuri, messa in luce dalla giornalista di Report Giulia Presutti e raccontata puntualmente su Medium da Rossella Daverio, esperta di comunicazione e people development. La Daverio ha ricostruito la vicenda riportando i fatti e il confronto, documentato dalla puntata di Report del 3 maggio scorso, tra Presutti e Arcuri, quando il commissario ha sviato dalle domande in conferenza stampa rivoltegli dalla giornalista.

Ecco come ricostruisco il caso Report e Medium.

Nel mese di marzo, in ben due occasioni, a Bologna e a Genova, la Dogana ha sequestrato materiale fondamentale per gli ospedali italiani, tra cui appunto i ricambi per i respiratori, fermando di fatto Medtronic dalla vendita all’estero di pezzi ricambio preziosissimi in piena emergenza: in tempi di pandemia, è un reato esportare materiali per terapia intensiva di primaria necessità per i nosocomi italiani che ne sono privi. La Procura bolognese ha aperto un’inchiesta sulla questione.

Il commissario Arcuri, però, il 1 aprile scrive a Marcello Minenna, direttore dell’Agenzia delle Dogane, e lo prega di “non procedere ad alcuna requisizione pro futuro di merce importata ed esportata in nome e per conto della società Medtronic Italia SpA (…), nonché di provvedere a sbloccare, al più presto, eventuali operazioni attualmente in corso e non ancora comunicatemi”, mettendo in copia conoscenza anche il segretario generale della Presidenza del Consiglio e i capi di gabinetto dei ministri degli Affari Esteri e delle Infrastrutture e Trasporti.

Durante la conferenza stampa del 2 maggio, Arcuri e Presutti si incontrano ed è qui che la Presutti chiede conto dei fatti al commissario straordinario nominato per l’emergenza Covid dal Presidente del Consiglio. Ed è qui che dopo un breve confronto e risposte che non soddisfano la Presutti, Arcuri, incalzato, si mette a parlare di calcio e di fedi calcistiche. La questione, dunque, resta da chiarire: non rimane che attendere l’indagine della Procura bolognese per capire cosa è accaduto in quel di marzo.

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