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Caiumi, Confidustria Emilia: “Il lockdown è stato sbagliato, ci siamo voluti omologare e abbiamo pagato costi non necessari”

da | Mag 22, 2020 | Mirandola | 0 commenti

“Il lockdown è stato sbagliato, ci siamo voluti omologare e abbiamo pagato costi non necessari”, quantificati, al momento in 9 miliardi e mezzo, sull’anno, per le imprese associate. Così Valter Caiumi, presidente di Confisutria Emilia Centro, che raggruppa le grandi imprese di Modena, Bologna e Ferrara, giudica quelo che sta avvenendo nelle nostra economia con l’emrgenza Coronavirus, Dà un giudizio duro sulla scelta di chiudere anche nel nostro territorio,a fronte dei numeri ben diversi da quelli delle regioni più colpite come la Lombardia, dicendo che le imprese hanno dovuto consumare “molte energie per un lockdown non necessario”. E ora le risorse che vengono messe a disposizione dal Governo “vanno a copertura di come abbiamo gestito la situazione nei mesi precedenti”. Per il presidente di Confindustria Emilia, Valter Caiumi, le “operazioni di stimolo” contenute nel Dl rilancio, “sono ancora a corto raggio”.

“Purtroppo abbiamo consumato molte energie per un lockdown non necessario – ha detto Caiumi nel corso di una videoconferenza stampa -. Le energie non sono infinite e molto di quello che oggi viene messo a disposizione” dal Governo “va a copertura di come abbiamo gestito la situazione nei mesi precedenti”. In ogni caso “le operazioni di stimolo sono ancora a corto raggio, non ci sono agevolazioni che possono dare quello sprint che ci aspetteremmo”.

Durante questa emergenza, secondo il presidente degli industriali di Bologna, Modena e Ferrara, il sistema imprenditoriale ha dovuto “compensare con le risorse del Dl rilancio quelle scelte prese in modo sbagliato. Avremmo dovuto distinguerci, invece abbiamo avuto una reazione un po’ uniformata e nell’uniformarci ci siamo assunti dei costi che potevano non essere necessari”.

Oggi “Ci sono anhe aziende che non hanno riaperto. C’è il rischio che questa siauna crisi che demotiva imprese e le società ad aprire”, Caiumi prevede che “la ripresa in Italia sarà più lenta per chi lavora su un solo mercato, è implicito che sarà più lento e con incognite maggiori di chi invece lavora sull’export”

Nel’incertezza di cosa ci riserva il futuro, i dati vanno guardati di settimana per settimana.” Solo a maggio si cominica a a salire, osserva il presidente di Confindustria Emilia. “I riscontri sono molto diversi, le imprese pensano di lvorare un giorno si e un giorno no la domanda non ha ripreso, ha ripreso un po’. Bisogna vedere se si mantiene, se crsce o se stalla, il che è la situazione più preoccupante. Maggio non colmerà le entrate di ordini pre- Covid, ci vorranno mesi”

C’è poi l’altro problema per cui Ciaumi dà la sveglia al Governo: “Le imprese stanno anticipando la cassa integrazione, ci auguriamo che presto i fondi preannunciati arrivino alle imprese, è da due mesi che anticipiamo il supporto della Stato”

 

 

 

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