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Coronavirus a Cavezzo, la sindaca Luppi: “Nonostante il virus, erogati 1 milione e 800 mila euro per la ricostruzione post sisma”

da | Mag 5, 2020 | In Primo Piano, Cavezzo | 0 commenti

CAVEZZO-   Non si ferma la ricostruzione post sisma a Cavezzo, neanche in piena emergenza: erogati 1 milione e 800 mila euro tra marzo e aprile a imprese e tecnici.  ed elaborate 498 richieste di contributi. “Avevamo l’esigenza che la ricostruzione post sisma non di fermasse”- spiega la sindaca di Cavezzo Lisa Luppi- “L’ufficio di edilizia ha continuato a lavorare, sia in presenza che in telelavoro”.

Sono passati quasi due mesi dal decreto del 9 marzo che ha ampliato la “zona rossa”, estendendola a tutto il Paese. Come ha reagito la città, i cittadini stanno rispettando le misure previste?

I cittadini hanno avuto innanzitutto bisogno di capire: è un’emergenza estremamente peculiare e si dovevano capire quello che potevano e non potevano fare. Qualche sanzione nel territorio è stata effettivamente riscontrata, ma sono state situazioni del tutto residuali. Per lo più la comunità ha capito e si è adeguata a quelle che erano le indicazioni.

Come sta affrontando l’emergenza la macchine comunale?Quali iniziative sono state messe in campo per aiutare i cittadini?

Il Comune ha dovuto riorganizzare tutti i servizi, considerando che i decreti prevedevano di ridurre al minimo i servizi in presenza. Abbiamo quindi lasciato quelli essenziali e irrinunciabili come l’anagrafe, il cimitero e il protocollo. Per il resto abbiamo avviato dei progetti di telelavoro e stimolato l’accesso al comune attraverso gli strumenti informatici e telefonici.

Sono stati attivati due numeri di pubblica utilità, per dare informazioni di ogni tipo alla popolazione, che rispondono dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18,30 e il sabato mattina. Rispetto a tanti altri enti su scala nazionale, avevamo l’esigenza che la ricostruzione post sisma non si fermasse: quindi l’ufficio di edilizia privata (che a Cavezzo gestisce appunto la ricostruzione) ha organizzato delle modalità di lavoro in parte in presenza e in parte in telelavoro. Ci siamo concentrati sull’autorizzazione degli stati di avanzamento lavori, e l’erogazione delle somme a imprese e tecnici per i lavori eseguiti o in corso. Erogare quindi liquidità alle imprese: abbiamo distribuito più di 1 milione e 800 mila euro tra marzo e aprile. Allo stesso modo non si sono fermate le istruttorie: avevamo 498 richieste di contributi e stiamo ultimando l’ultima decina.

Per quanto riguarda i “buoni spesa” messi a disposizione dal Governo, per Cavezzo sono stati stanziati 38 mila euro: la maggioranza della cifra è già stata distribuita, stiamo ultimando la distribuzione del residuale.

Come state gestendo il lavoro del Consiglio Comunale per evitare la paralisi costituzionale?

Avremo il prossimo Consiglio il 15 maggio e ci siamo organizzati, ovviamente, con una piattaforma messa a disposizione da Lepida con cui ormai facciamo tutti gli incontri e le riunioni

Quale è stata la maggiore criticità che, come sindaco, ha vissuto nella gestione dell’emergenza?

Questa emergenza sta cambiando profondamente la natura delle relazioni umane e il nostro modo di vivere. La mia più grande preoccupazione è stata domandarmi come proteggere la comunità. Con il terremoto, proteggere le persone significava stare all’aperto, aspettare che passasse e rimboccarsi poi le maniche per ricostruire. Il virus è un nemico infido e invisibile, decisamente più difficile da stanare. Mi chiedo come sarà la vita dopo il Covid-19 per una comunità come Cavezzo che ha superato il terremoto, dove le associazioni sono molto vivaci, dove si pratica molto sport. Sono cose che il terremoto non è riuscito a portarci via, speriamo di non perderle neanche con questa nuova emergenza.

Il 3 maggio è alle porte e il Presidente Conte si è già espresso sulla “fase 2”. Cosa ne pensa?

Penso che tutti ci aspettassimo qualcosa in più:riappropriarci delle nostre libertà, della mobilità, dell’interrelazione, della relazione reciproca. Situazioni che il decreto non contiene e che probabilmente non poteva contenere. Questo vuol dire che il rischio è ancora significativo. Probabilmente questa posizione mediana rispetto alle grandi aspettative che avevamo tutti per questa “fase 2” ci ha un po’ deluso, ma devo dire che sono in grado di comprenderne le motivazioni.

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