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Disabilità e diritto al lavoro – Assunzioni obbligatorie L.68/99 sospese per Covid

da | Mag 13, 2020 | Rubriche, Disabilità e diritto al lavoro | 0 commenti

Si chiama “Disabilità e lavoro” la rubrica che Sul Panaro ha deciso di ospitare sulle sue pagine. La tiene l’esperta di risorse umane Francesca Monari.

E’ uno spazio in cui parleremo di tutti i problemi connessi all’inserimento prefessionale di persone con disabilità, certificata e e non, cercando da dare tutti i punti di vista. Facciamo  parlare gli imprenditori per capire quali sono i profili più interessanti e se vivono l’obbligo di inserimento lavorativo come un limite o come un’opportunità. Diamo spazio ai formatori e ai responsabili delle  risorse umane, mostriamo obblighi di legge e novità normative. E naturalmente, ci saranno anche i lavoratori o aspiranti tali. Uno spazio per tutti, per capire meglio questo complesso mondo.

Oggi diamo risposta alla domanda: Le aziende possono “sospendere” le assunzioni obbligatorie per Covid? Lo chiediamo a Rossella, responsabile risorse umane di un’agenzia per il lavoro con sedi in tutta Italia e una Filiale storica anche a Mirandola. E la risposta è “Si, il Decreto Legge n.18 del 17 marzo 2020, ha stabilito la sospensione degli obblighi di assunzione per 2 mesi, per tutti i datori di lavoro, pubblici e privati, in riferimento agli obblighi previsti dalla Legge n. 68/99. La sospensione riguarda gli adempimenti relativi sia ai disabili sia ai soggetti appartenenti alle altre categorie protette di cui all’art. 18, comma 2, della L. 68/99”.

 

1)Un caffè “ristretto, lungo ma non troppo, macchiato ma con poca schiuma…” anche le aziende sono così esigenti, nella ricerca di personale?

 

“Un buon caffè, in una location confortevole ed un buon servizio, lo paghiamo anche 3 euro, questo vale anche per le risorse. Se flessibili, disponibili ad accrescere nel ruolo ed essere al centro di un progetto, l’azienda farà l’investimento per portarsi all’interno non solo un lavoratore, ma una persona.

 

Posso confermare che le aziende sono esigenti, perché è il mercato che lo richiede. Se non sei competitivo, efficiente e veloce, sei tagliato fuori; questo determina un’attenzione superiore durante il processo di selezione ed i requisiti che troviamo pubblicati nelle offerte di lavoro si sono innalzati”.

 

 

2)Di cosa hanno più necessità, le nostre aziende, da parte di un consulente?

 

“Il consulente deve essere un alleato, comprendere e calarsi nell’idea dell’imprenditore, oltre le sue aspettative. Per chi eroga un servizio, non è immediato trasferire le competenze ed il valore aggiunto in quello che si fà. Bisogna accelerare il processo, essere brillante e proporre soluzioni concrete. La normalità non è concessa. Da non sottovalutare, oltre alle competenze indispensabili, bisogna essere “veri” il cliente lo percepisce se rincorri il guadagno e sottovaluti il resto. Io ci metto il cuore”.

 

 

3)Di cosa hanno più necessità, invece, le risorse disabili in cerca di occupazione?

 

“Cercano ascolto, indicazioni precise spesso sono disorientate e deluse. Spesso vengono “accolte” come fossero un numero, questo non si deve fare. Purtroppo ancora tanti operatori, fanno questo errore, non si soffermano a riflettere: davanti hanno un persona, non un “prodotto da vendere”.

 

Siamo tutti chiamati, oggi più di ieri, ad essere “complici” prima di fare i consulenti ed erogare servizi, al centro ci sono le persone, Spesso mi è accaduto, che la persona aveva un ‘idea di lavoro per il quale, senza competenze ed un percorso professionale ben preciso, sarebbe impossibile svolgere e raggiungere l’obiettivo. In questo caso dobbiamo Orientare, anche se scomodo, indagando e proponendo una soluzione alternativa ed accompagnare il candidato”.

 

 

4)La percentuale delle ricerche e selezioni, di risorse disabili andate a buon fine nell’ultimo anno, è confortante?

 

“Non conosco il dato generale, tuttavia per esperienza, posso confermare che i dati non sono elevati.”

 

5)Che cosa bisognerebbe cambiare, per facilitare le cose?

 

“Nonostante l’introduzione del D.Lgs. n. 151/2015 che prevede sgravi per le imprese, tenendo in considerazione la riduzione di capacità lavorativa del lavoratore svantaggiato e la legge di Bilancio 2019, abbiano destinato ulteriori risorse finanziarie, tale quadro non ha efficentato le assunzioni.

 

Ad ogni inserimento e ruolo lavorativo, si dovrebbe progettare un percorso di formazione specifico da monitorare e misurare il livello delle capacità, per sensibilizzare e rendere partecipe il lavoratore. Bisogna sensibilizzare le aziende ed i propri responsabili del personale e far comprendere che se il lavoratore ha una disabilità, deve essere “accompagnato” all’interno del team di lavoro affinchè possa sentirsi parte del gruppo e riesca ad esprimere il proprio potenziale sentendosi parte l’azienda .

Occorre maggiore sinergia fra i Centri per l’impiego (collocamento mirato), le agenzie per il lavoro e le imprese.”

 

 

Il Covid sta cambiando le persone e ci sta facendo cambiare alcune abitudini radicate ma ormai inefficaci; che sia la volta buona che cambierà qualcosa anche per le risorse con disabilità, che hanno diritto ad un lavoro? Ce lo auguriamo davvero. Aziende che ci state leggendo, contiamo su di voi!

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