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Mirandola, Mantovani: “Si faccia un bando per l’estate in città”

da | Mag 19, 2020 | Mirandola | 0 commenti

MIRANDOLA – Come si sta già facendo a Modena, anche Mirandola dovrebbe al più presto indire un bando che preveda contributi a proposte e progetti di associazioni culturali e altri soggetti per animare l’estate in città. “Sempre si va ripetendo che il nostro è un territorio ricco di risorse e proposte culturali – commenta la consigliera comunale Pd Alessandra mantovani – E allora gli si dia linfa e ossigeno concretamente. Non è più il tempo dell’attesa”. Ecco la dichiarazione di Alessandra Mantovani:

Su come vivremo l’estate 2020 pesano certamente ancora dubbi e incertezze legate all’emergenza che ha determinato in questi mesi la chiusura dei luoghi della cultura e interrotto le attività culturali in presenza.  Ma, pure in un orizzonte che attende di essere compiutamente normato, abbiamo ormai la certezza che la cosiddetta Fase 2 porterà con sé una ripresa delle attività culturali, ludiche e di intrattenimento dal vivo in forme che dovranno essere nuove, capaci di tenere conto di stili di vita differenti, imposti dalla necessità di mettere in atto tutte le precauzioni necessarie a limitare la diffusione o la recrudescenza dei contagi. Che fare allora? Aspettare non è possibile ed è improduttivo perché ogni progettualità richiede tempo, valutazioni accorte e soprattutto investimenti. Perché dunque anche a Mirandola non ci si muove tempestivamente, ispirandosi a quanto già messo in atto vicino a noi, ad esempio a Modena, dove con un cospicuo bando di finanziamento l’Amministrazione ha inteso dare contributi a proposte e progetti di associazioni culturali e altri soggetti per animare l’estate in città? Certo ogni realtà ha condizioni diverse ed esprime diverse possibilità, da declinare opportunamente. Ma si tratterebbe anche per Mirandola di una misura concreta, rispettosa delle regole e aperta a tutti in piena trasparenza.  Una proposta che, considerando la Cultura come parte integrante del welfare e del benessere cittadino, potrebbe dare ossigeno e respiro a chi vive di cultura e si trova in gravi difficoltà per la situazione di stallo determinata dalla pandemia. E rappresenterebbe inoltre un volano positivo per attività commerciali, bar, ristoranti in un meccanismo virtuoso che investirebbe tutto il tessuto della città: centro storico e frazioni, giardini pubblici, quartieri e parchi di quartiere. Questo sarebbe un vero investimento sulla città e sul territorio frazionale, una dimostrazione di fiducia nelle capacità propositive di associazioni e soggetti capaci di fare cultura in modo interessante e coinvolgente, oltre che una risposta ai loro bisogni e alle loro accorate richieste di aiuto. Sempre si va ripetendo che il nostro è un territorio ricco di risorse e proposte culturali. E allora gli si dia linfa e ossigeno concretamente. Non è il tempo dell’attesa. E nemmeno tempo di obiettare, per dirla con un noto cantautore nostro conterraneo, che è sempre “Colpa di Alfredo…”.

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