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Festa di fine anno per i bimbi di Bomporto, la protesta del comitato genitori delle elementari

da | Giu 5, 2020 | Bomporto | 0 commenti

BOMPORTO – C’è rabbia a Bomporto per come si sta gestendo l’organizzazione di una eventuale festa all’aperto per i bimbi. Dopo tre mesi chiusi in casa per il lockdown, infatti, varie amministrazioni, tra cui Nonantola e Concordia, hanno deciso che almeno per chi finisce un ciclo, ovvero per i bimbi di quinta elementare e di terza media si può organizzare un momento all’aria aperta per rivedersi tutti insieme prima di prendere altre strade.

A Bomporto l’idea non convince, si richiamano norme nazionali che vietano di tenere inziative del genere in luoghi scolastici, in orari scolastici, con personale scolastico, si cerca di capire se ci siano volontari che vogliano farsi carico delle gestione della sicurezza e si rimanda la decisione al Servizio Scuola associato dell’Unione Comuni del Sorbara: una riunione in proposito ci sarà proprio stamattina con rappresentanti dei Comuni di Bomporto, Bastiglia, Ravarino e Nonantola.
Intanto però, i genitori protestano e ce n’è stato uno, Roberto Bevini, ex consigliere comunale di opposizione e presidente del comitato genitori delle scuole elementari di Bomporto, che ha preso carta e penna per denunciare il lassismo che vede sulla questione.

Scrive Bevini:

Buongiorno
Le scrivo in qualità di presidente del comitato genitori delle scuole elementari del comune di Bomporto, in questi giorni si sono susseguiti i contatti fra i vari enti scuola e comune per permettere alle maestre delle classi 5 di chiudere un ciclo che ha portato i bambini alle soglie della prima adolescenza, con un momento di incontro di persona che concluda in una quasi normalità  questi anni trascorsi assieme.
Il tutto è pensato per dare un segno di normalità a questi ragazzi privati dei rapporti umani da mesi con i coetanei e per salutare le maestre che in questi anni sono state amiche e in parte mamme.
In tutto ciò ci vediamo scaricare sui comitati genitori dal sindaco e Dall’assessore l’organizzazione al grido del io non mi prendo la responsabilità! Tutto dall’organizzazione alla ricerca della struttura per non parlare poi dei controlli sulle distanze!!
Ma se un comune si disinteressa del bene anche psicologico dei bambini e scarica i rischi addosso alle associazioni per poi vantarsi dei risultati sui media? Che serve? Cosa sono pagati a fare? Solo a fare i comunicati su FB? O sui giornali?
Nel mondo reale e non in quello dove vivono i nostri amministratori le persone si sono “assembrate” per vedere il presidente del consiglio, per manifestare pacificamente e non è scoppiata l’epidemia globale finale!!  Solo per ricordare gli eventi più vicini.
Noi organizzeremo comunque questo incontro in un luogo pubblico in cui ognuno si assumerà la propria responsabilità del mantenere le distanze e di rispettare le regole, in cui inviteremo delle signore che fanno le maestre con il cuore e non con le carte bollate, nessun assembramento (unione fra più persone non congiunti a distanza inferiore di quella consentita) per rivendicare la nostra libertà di cittadini responsabili del proprio e dell’altro bene a partire da quello dei ragazzi

 

 

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