“Se qualcuno ha visto qualcosa lo dica. Chiediamo giustizia”. La famiglia di Cristiano Pasquale, il 49enne che il 30 giugno 2019 ha perso la vita in un incidente motociclistico sulla strada del Tonale, non accetta la perizia che sostiene che stesse correndo. Da una testimonianza in particolare, infatti, emergerebbe la presenza vicino al luogo del sinistro di un camper in panne che perdeva olio. L’agenzia che si è occupata di ricostruire dettagliatamente le dinamiche – spegano dalla famiglia – non ha risposto in maniera chiara alle domande suquanto accaduto.
Quarantanove anni, originario di Napoli ma residente da tempo a Mirandola, Pasquale ha perso la vita sul colpo dopo aver perso il controllo della moto schiantandosi contro il guardrail. Su suggerimento dell’agenzia di pompe funebri di Mirandola, la famiglia ha contattato uno studio che si occupa di perizie stradali. Troppi erano i dettagli che non la convincevano.
In particolare, infatti, ci sarebbero delle testimonianze su un camper guasto fermo su una curva poco lontano dal luogo dell’incidente, l’olio sparso sulla strada che sarebbe stata fatale per Pasquale. Delle prove che andrebbero a contrasto con i racconti dei testimoni, presenti al momento del drammatico sinistro. Per questo, il fratello Salvatore e sua moglie Santina si appellano ad eventuali altri riscontri, chiedendo giustizia. A distanza di quasi un anno, il caso sta per essere chiuso. Eppure ci sono troppi indizi che non convincono la famiglia e che non collimerebbero con la ricostruzione dei fatti passata dai media e verificata dalle perizie dei carabinieri.