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La rabbia delle mamme dei disabili di Nonantola: “Col Coronavirus tutto fermo, e ora si decide sulla nostra pelle”

da | Giu 8, 2020 | In Primo Piano, Nonantola | 0 commenti

NONANTOLA – “Col Coronavirus tutto fermo, e ora si decide sulla nostra pelle”. Sono molto arrabbiate le mamme di Nonantola che hanno figli disabili di varie età, che hanno preso carta e penna per denunciare la situazione in cui si trovano: un limbo che dura mesi nell’inertezza del futuro. Le misure restrittive imposte da Coronavius, raccontano, hanno cancellato con un colpo di spugna tutte le attività educative e ricreative organizzate per i disabili. Da un giorno all’altro è stato chiuso tutto, a Nonantola come nel resto d’Italia.

Da allora sono passati tre mesi, e nulla è cambiato. In Italia i disabili restano chiusi nelle loro case, senza vedere i vecchi amici, i vecchi educatori, punti di riferimento importantissimi.
Negli ultimi giorni, qualcosa, però, nelle istituzioni si sta muovendo. Ma cosa, non si sa.
Ed è per questo che le mamme sono molto arrabbiate: vogliono sapre, vogliono partecipare, vogliono esere coinvolte. “Non siate cosi’ crudeli, coinvolgete le famiglie in questa nuova fase”, scrivono le mamme. Quanto meno per avere una data, un obiettivo, una luce in cui aggrapparsi in questo lungo e buio tunnel che stanno vivendo coi loro figli.

Ecco il loro grido:

Noi siamo uno nessuno centomila
Siamo quelli invisibili, quelli etichettati come handicappati o diversamente abili in realtà siamo semplicemente persone .
Siamo quelli che abbiamo si bisogno di aiuto per le nostre giornate, ma chi nella vita non ha avuto bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lui?
Siamo quelli che al bisogno servono per riempire la bocca di qualcuno per becera propaganda .
Siamo quelli che nei cambiamenti vengono regolarmente lasciati soli e disarmati. Da che mondo e mondo i cambiamenti anno sempre spaventato i popoli, figurarsi noi che abbiamo bisogno di punti fermi di riferimento e certezze
Siamo quelli a cui ogni anno vengono regalate sempre le stesse attività, un copiaincolla di poca fantasia .
Siamo quelli a cui vogliono regalare un nuovo centro Diurno: grazie, troppo buoni lo potremmo chiamare 300 giorni. Peccato che son gia’ passati da un pezzo e temiano che. tempo che sia finito,  sarà già una struttura non più in grado di soddisfare tutte le richieste.
Siamo quelli costretti nelle uscite ad usare pulmini vecchi e abbiamo paura
Siamo quelli a cui le istituzioni non hanno dato ascolto quando i nostri genitori cercavano semplicemente di difendere i nostri diritti .
Siamo quelli che con la storia del Covid19 non abbiamo la più pallida idea di come riapriranno i centri, come sarà strutturata la giornata: ci auguriamo solo che non diventino dei parcheggi con la scusa di dare sollievo alle famiglie.
Siamo quelli nati combattenti, portandoci dietro un fardello che non abbiamo cercato. Non siate cosi’ crudeli, coinvolgete le famiglie in questa nuova fase almeno per una volta cercate che il rientro dei ragazzi nei Centri sia condiviso anche con le famiglie.
Noi siamo stanche di essere chiamate sempre e solo a decisioni prese, sarebbe apprezzabile un lavoro di squadra!
C’e’ un detto che dice: sbagliare è umano, perseverare è diabolico!
Siamo quelli che per il paese potremmo essere una risorsa e non sempre il problema da risolvere, stiamo ancora aspettando una integrazione nella società
LE MAMME DI NONANTOLA !!!!!

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