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Mirandolexit, Azzolini e Ganzerli (Pd): “Nessun confronto coi cittadini, tutto fatto in fretta e furia”

da | Giu 17, 2020 | Mirandola | 0 commenti

“Nessun confronto coi cittadini, tutto fatto in fretta e furia”. Ecco il commento del segretario PD di Mirandola, Marco Azzolini,  sul voto in consiglio comunale relativamente al recesso dall’Unione e del consliere comunale democrat Roberto Ganzerli

Scrive Azzolini:

Si è consumato l’esercizio del potere.
Amministrare per la maggioranza di Mirandola implica questo: imporsi senza se e senza ma.
Eppure i ma erano ben 3 pareri tecnici NON favorevoli. Eppure i se erano legati all’esito delle analisi di un consulente che verrà nominato, perché prima si esce e poi si valuta se è stato opportuno.
La Lega non si confronta con nessuno, non descrive le sue intenzioni alla cittadinanza, perché non c’è nessun progetto, non c’è nessun piano preciso e circostanziato. Associazioni di categoria, sindacati dei lavoratori, associazioni di volontariato, sono tutti gruppi di persone che non sono mai stati interpellati, con cui non è mai stato aperto un dialogo su questo argomento.
Come dice il capogruppo Ganzerli: “E’ come fare spesa in un negozio, e poi arrivati alla cassa, valutare se si ha veramente abbastanza denaro per pagare quanto si è messo nel carrello”.
Amministrare vuol dire ascoltare, proporre, condividere, fare sintesi. A questa maggioranza non interessa questa modalità di governo, loro hanno la maggioranza e devono esercitarla.
Non sanno dove stanno andando, ma, come dice il consigliere di FDI, Lugli, sono stati eletti perché incaricati con la missione di portare il cambiamento. Non pensavo che intendesse verso il peggio.

Aggiunge Ganzerli

La Lega di Mirandola ha deciso di rompere l’Unione, lo fa in fretta e furia, senza discutere coi cittadini, ai quali non ha presentato le proprie intenzioni, nemmeno in campagna elettorale, al contrario del centrosinistra, che ha sempre messo la costruzione dell’Unione nei suoi programmi elettorali.
Lo fa dribblando le procedure, con il rischio di partire con delibere che rischiano a loro volta di non valere nulla e di esporre i consiglieri (non gli assessori ma i consiglieri) di fronte alla Corte dei Conti. Il voto degli elettori, lo voglio ribadire a tutti i presenti, non ci mette al di sopra delle leggi. Nemmeno un parlamentare è al di sopra della legge, ma non può essere perseguito senza un voto del Parlamento.
La lega decide di uscire dall’Unione senza fare i conti dei costi e benefici per i cittadini.
Decide di uscire in maniera unilaterale nonostante i pareri negativi dei tecnici e della Regione, incurante degli appelli che vengono non solo dalla politica e da sindaci dello stesso centrodestra, ma anche dal mondo delle imprese.
Anche noi sappiamo che l’Unione deve cambiare e siamo pronti a discuterne, ma per riformarla e non per distruggerla.
La scelta della Lega di Mirandola sarà un danno per tutti, per tutto il territorio (perché anche il resto dell’unione ne subirà gravi conseguenze e questo a testimonianza di una visione campanilistica miope e autoreferenziale) ma prima di tutto questa uscita sarà un danno per i mirandolesi, perché, come ha annunciato il sindaco, invece di risparmiare dovremo pagare un manager in più e assumere nuovo personale. Non solo: perderemo di sicuro almeno 100 mila euro di trasferimenti della Regione. E già da qui…. Dove sia l’affare non si capisce proprio.
E mentre discutiamo di Unione, rischiamo di trascurare il dopo covid.
Sembra una azione di distrazione della popolazione dalle vere emergenze… ma alla fine gli unici distratti da questa operazione sarete voi dai vostri veri doveri verso questa comunità.
Occupati da una uscita complessa e rischiosa, non sarete impegnati a tempo pieno a gestire la ricostruzione post terremoto non ancora conclusa o a mettere in campo azioni vere e concrete ad un anno di governo per contrastare una delle crisi più grandi della storia…no…sarete impegnati a riorganizzare servizi, a scegliere dirigenti, magari recuperando qualcuno non eletto, mentre la città scivola inesorabilmente indietro o si ferma.
Ma anche in questo sciagurato scenario noi cercheremo di fare la nostra parte al massimo.
E parto dal bilancio.
Tutti i bilanci dei comuni sono in gravi condizioni e il bilancio pre-crisi, da non molto votato, è già vecchio e superato dagli eventi degli ultimi mesi.
Speriamo di poter contare sugli aiuti del governo e l’avanzo che ci ha lasciato la giunta Benatti.
Ma in tal caso è necessario approvare una variazione di bilancio per concentrare le risorse in diverse direzioni: la scuola, per garantire la riapertura nella massima sicurezza; il sociale (vero cuore di ogni amministrazione pubblica), il sostegno dei commercianti e artigiani colpiti dalla crisi, e aiuti concreti al mondo associativo dello sport e della cultura;
infine, non ultimo, un piano di manutenzione di strade e verde a partire dalle frazioni.
Se questo piano ci sarà e sarà discusso anche con noi, siamo disponibili a fare la nostra parte per il bene della comunità e votarlo.
Intanto però dobbiamo votare contro questo atto assurdo e rischioso. Abbiamo provato a farvi ragionare. Tutto inutile. Hanno prevalso la presunzione e l’arroganza. La voglia di comandare. A prescindere. Votiamo no con determinazione, per il bene di tutta la comunità.

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