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Mirandolexit, centrodestra: “Uscita legittima, ma noi continueremo la nostra strada insieme”

da | Giu 25, 2020 | Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero | 0 commenti

MIRANDOLA, FINALE, SAN FELICE, CONCORDIA, CAMPOSANTO, CAVEZZO, SAN PROSPERO, MEDOLLA, SAN POSSIDONIO – I Consiglieri dell’Unione dei Comuni dell’Area Nord, Marian Lugli di Mirandola, Stefano Venturini di Cavezzo e Giorgio Cavazzoli di Finale Emilia, hanno diramato una nota stampa sulla questione Mirandolexit. La riportiamo in forma integrale:

Il recente pronunciamento del Consiglio Comunale di Mirandola dello scorso 15 giugno 2020, ha messo il primo “tassello” all’uscita dall’Unione dei comuni dell’Area Nord da parte appunto di Mirando. Il “percorso” e la votazione definitiva che sancirà l’uscita della “città dei Pico” dall’UCMAN avverrà il prossimo 29 giugno.

A differenza della “brexit” – seppur ad un livello completamente superiore e diverso, il “mirandolaexit” non è l’abbandono di un “consesso” nel quale tutti i componenti dello stesso – sin dall’inizio – erano partiti con l’idea di CONFERIRE senza se e senza ma i servizi principali all’UNIONE stessa: ognuno dei municipi aderenti all’’UCMAN si è mosso in ordine sparso, determinando quindi caos gestionale ed un carico di “costi” e di attività per conto dell’Unione, principalmente a carico di Mirandola.

Le Unioni dei Comuni nacquero tra il 1999 ed il 2000, con lo scopo di “baypassare” il PATTO DI STABILITA’ : Il D.Lgs. 267/2000 definisce l’Unione come un ente locale, ma la sentenza della Corte costituzionale n. 50 del 2015 precisa che si tratta di una forma istituzionale di associazione tra comuni; tutto ciò per sottolineare che venendo a cadere i vincoli del Patto di Stabilità, ora sono stato introdotte le regole affinché gli enti pubblici raggiungono il PAREGGIO DI BILANCIO. Dobbiamo pertanto fare una puntualizzazione tecnica : La nuova regola contabile dell’equilibrio di bilancio per regioni ed enti locali è stata introdotta dalla legge n. 243 del 2012 che agli articoli da 9 a 12 ha dettato le disposizioni per assicurare l’equilibrio dei bilanci delle regioni e degli enti locali e il concorso dei medesimi enti alla sostenibilità del debito pubblico, dando così attuazione, con riferimento agli enti territoriali, a quanto previsto dalla legge costituzionale n. 1 del 2012, che ha introdotto nella Costituzione il principio del pareggio di bilancio. Questa, riformulando l’articolo 81 della Costituzione (nonché modificando gli articoli 97, 117 e 119), ha introdotto il principio dell’equilibrio tra entrate e spese del bilancio dello Stato, al netto degli effetti del ciclo economico e salvo eventi eccezionali, collegandolo a un vincolo di sostenibilità del debito di tutte le pubbliche amministrazioni, nel rispetto delle regole in materia economico-finanziaria derivanti dall’ordinamento europeo. Alla nuova disciplina è stato dato seguito mediante la legge “rinforzata” (in quanto modificabile solo con maggioranza assoluta) 24 dicembre 2013, n. 243 sopradetta, la quale ha, tra l’altro, disciplinato l’applicazione del principio dell’equilibrio tra entrate e spese nei confronti delle regioni e degli enti locali (articoli da 9 a 12). La nuova regola, la cui applicazione è stata prevista a decorrere dal 2016, viene così a sostituire da tale anno il patto di stabilità interno, che nel corso del tempo aveva portato ad addensamento normativo di regole complesse e frequentemente mutevoli. Esso, va rammentato, aveva finora costituito, fin dalla sua introduzione nel 1999, lo strumento mediante cui sono stati stabiliti gli obiettivi ed i vincoli della gestione finanziaria di regioni ed enti locali, ai fini della determinazione della misura del concorso dei medesimi al rispetto degli impegni derivanti dall’appartenenza all’Unione europea.

Appurato che in UCMAN ogni comune si è sempre comportato come riteneva opportuno comportarsi, sulla base delle premesse sopra riportate, riteniamo legittima la scelta di USCIRE dall’UCMAN fatta dall’amministrazione di Mirandola.

Come gruppo delle Liste civiche di centrodestra – Fratelli d’Italia abbiamo però richiesto all’amministrazione comunale di Mirandola d’impegnarsi e di porre in essere delle “convenzioni” con i comuni più piccoli per quei servizi attualmente gestiti dall’UCMAN con efficienza ed efficacia. A tal proposito il Consigliere Lugli di Mirandola, ha presentato una mozione che impegna in tal senso la giunta “mirandolese”. Per noi la ricerca dell’efficacia e dell’efficienza viene prima di ogni altra scelta in politica e se si vuol promuovere la politica della “economia di scala” per la gestione dei servizi, non servono apparati inutili nati nel consesso di un “partitone” di sinistra sempre meno rappresentativo del nostro territorio.

I consiglieri Venturini e Cavazzoli continueranno a rappresentare la politica della efficienza per far sì che le scelte efficaci in UCMAN siano prese con l’obiettivo di raggiungere la massima efficienza dell’Ente, pertanto continueranno a mantenere uno stretto rapporto con il consigliere Lugli di Mirandola anche dopo la sua uscita dal Consiglio dell’UCMAN.

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