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Mirandolexit, De Lillo: “Mirandola, fuori o dentro l’unione?”

da | Giu 17, 2020 | Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero | 0 commenti

MIRANDOLA, FINALE, SAN FELICE, CONCORDIA, CAMPOSANTO, CAVEZZO, SAN PROSPERO, MEDOLLA, SAN POSSIDONIO – Carmelo De Lillo, Presidente di Quartiere 4 Modena, ha voluto contribuire al dibattito attualmente in atto a livello provinciale circa l’uscita di Mirandola dall’unione dei Comuni della Bassa. La riportiamo in forma integrale:

Mi rivolgo con questa riflessione ai cari amici mirandolesi, ai suoi amministratori e più in generale a tutti i residenti della “Valle” che di Mirandola hanno sempre fatto il centro di riferimento dal punto di vista economico, commerciale e istituzionale.

Sono residente a Modena, ma ormai da diversi anni per questioni professionali vivo quotidianamente le questioni mirandolesi, quelle legate alla rinascita post-sisma e quelle legate alle trasformazioni politiche.

“Prima gli italiani”, diventato nel tempo e con alterne fortune “prima gli emiliani” e poi “prima i mirandolesi”; si è rivelato uno slogan spesso vincente e comunque molto diretto. Per far si che non resti solo uno slogan, invito gli amministratori di Mirandola, tutti trasversalmente a passare dalle parole ai fatti.

La scelta di uscire dall’Unione dei comuni della bassa, come dimostra il dibattito mediatico, è molto criticata, ma soprattutto è molto impattante sulla vita di ciascun cittadino mirandolese; basti pensare che tutta una serie di servizi ed adempimenti legati al sociale e alla sicurezza, sono attualmente organizzati in rete con l’Unione dei comuni, al fine di ottimizzare appunto i servizi e le risorse; sarà in grado un singolo comune di garantire lo stesso livello dei servizi ? lo stesso livello di rappresentanza in ambito provinciale e regionale?

Insomma, la scelta che l’amministrazione Greco vorrebbe fare, non è una scelta qualsiasi, non è come scegliere con quale pietra pavimentare il Listone; bensì una scelta molto più profonda, molto più seria e certamente molto più impattante sulla vita di ciascun singolo cittadino.

Ebbene allora io propongo, proprio in esecuzione di quello slogan: “Prima i mirandolesi”, che siano i mirandolesi a decidere, che siano i mirandolesi a scegliere per il proprio futuro tramite un referendum pubblico. Sono certo che chi vuole rappresentare pienamente i suoi cittadini li ascolta e non li teme.

Il sindaco di Greco porti allora i suoi cittadini, tutti i cittadini che egli per mandato rappresenta ad una consultazione libera e democratica per decidere se uscire o no dall’Unione. Sarebbe un bel segnale di rispetto e di democrazia.

 

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