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Mirandolexit, dopo San Felice anche Finale fa appello a Greco: “Ci ripensi”

da | Giu 20, 2020 | Finale Emilia | 0 commenti

Mirandolexit, dopo San Felice, anche Finale fa appello a Greco: “Ci ripensi”. I due sindaci di centrodestra chiedono al collega leghista di prendere tempo

Scrive Palazzi:

Faccio miei le parole del collega sindaco di San Felice, l’amico Michele Goldoni, per ricordare agli esponenti del Pd Nicolò Guicciardi e Andrea Ratti che hanno qualche problema di memoria,  che anche il Sindaco di Finale Emilia nell’ultimo Consiglio dell’Unione dell’8 giugno 2020 , ed anche in più occasioni di Giunta dell’Unione degli ultimi mesi, si è espresso molto chiaramente su questo argomento.

Dai primi segnali di avvertimento della possibile uscita di Mirandola dall’Unione, ho invitato gli attuali amministratori del Comune di Mirandola a ponderare e verificare la opportunità di uscire dall’UCMAN, consigliandoli se non altro di riservarsi prudentemente almeno un altro anno di tempo prima di arrivare a prendere decisioni definitive anche in relazione alle difficoltà che stiamo vivendo in questo periodo di emergenza.

L’uscita del Comune di Mirandola dall’Unione, se si dovesse concretizzare, sarebbe una scelta legittima e democratica, che nessun altro può impedire e che certamente non sottrae gli Amministratori alle responsabilità e conseguenze che questa importante e storica scelta faranno scaturire.

Il Comune di Finale Emilia d’altro canto non ha mai visto di buon occhio la completa integrazione con l’Unione fin dalla sua costituzione, prova ne è stata che in tutte le amministrazioni di sinistra che si sono succedute (due amministrazioni Soragni ed una Ferioli) , Finale Emilia è stato il Comune che ha apportato il minor numero di servizi assumendo una posizione marginale.

Trovo strano che l’attuale Capogruppo del Pd finalese gridi allo scandalo quando proprio la sua compagine politica oggettivamente se ne è sempre ben guardata di integrarsi completamente con l’Unione fin dall’inizio della sua costituzione che, è bene ricordarlo, fino alla mia elezione del 2016 è stata politicamente monocolore di sinistra.

Personalmente se avessi ricoperto la carica di Sindaco 17 anni fa, non avrei mai chiesto di poterne farne parte, perchè sono convinto, che la cooperazione tra i Comuni possa avvenire anche e soprattutto con altri meccanismi e strumenti come le convenzioni tra comuni che , mentre da una parte possono migliorare i servizi ai cittadini, dall’altra consentono di mantenere da parte dei Comuni la loro autonomia politico/amministrativa mantenendo integra e diretta la scelta dei cittadini che li hanno eletti e che hanno dato mandato di governare il loro comune.

E’ proprio l’aspetto della autonomia decisionale che il Comune di Mirandola denuncia di avere perso.

Da parte mia, cercheremo come Comune appartenente agli otto rimasti, di prendere tutte le contromisure necessarie a mantenere inalterato il livello di efficienza dei servizi per quanto compete a Finale Emilia, e di collaborare con gli altri Comuni per mantenere l’equilibrio fin qui raggiunto e cercare di migliorare l’efficienza dell’Unione.

Preme constatare, comunque, che l’uscita di Mirandola sarebbe un duro colpo alla credibilità di questo Istituto sovracomunale, già da tempo in crisi anche in altri territori, che alla prima occasione di instabilità politica si è dimostrato incapace a reagire con i dovuti meccanismi mettendo a nudo tutte le proprie debolezze e fragilità.

Sandro Palazzi Sindaco di Finale Emilia

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