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Prandi (Mirandola in Azione): “Dal centrodestra solo chiacchiere, una presa in giro dei propri rappresentati”

da | Giu 27, 2020 | Mirandola | 0 commenti

“Dal centrodestra solo chiacchiere, una presa in giro dei propri rappresentati”. E’ il commento di Mirandola in Azione, il partito di centrosinistra dell’ex ministro Carlo Calenda, su quanto sta accadendo con la Mirandolexit.

Apprendiamo con sconcerto che nella ultima seduta del Consiglio Comunale di Mirandola tenutasi il 22 Giugno è stata votata ed approvata la mozione presentata dalla maggioranza ovvero lega e Fratelli d’Italia sul recesso dall’Unione dei Comuni Modenesi Area Nord.

Sconcerto ma non stupore in quanto la decisione era stata preannunciata a mezzo stampa dal Sindaco Greco già nelle scorse settimane.

Quello che lascia interdetti è la modalità con cui si è giunti alla votazione perché non è stato presentato alcun piano sui riflessi economici e sull’impatto che tale decisione avrà sui servizi attualmente conferiti all’UCMAN e che dovranno tornare in seno al Comune di Mirandola ed agli altri Comuni.

Come? Non è dato sapersi!

Il sindaco di Mirandola Greco, attuale Presidente dell’Unione, al suo insediamento in UCMAN aveva presentato la sua candidatura alla guida dello stesso facendo sue le sollecitazioni dei suoi predecessori al rafforzamento di questa importante istituzione che, se realizzate avrebbero aumentato i benefici per tutti i Comuni consorziati, fino ad arrivare, almeno questo pareva nelle intenzioni, a realizzare quello che era il progetto iniziale della creazione del Comune Unico. Comune Unico che non significa perdita di identità delle singole componenti ma rafforzamento delle stesse grazie a progetti comuni come quelli che si sono fino ad oggi realizzati a beneficio di tutti i cittadini della area nord.

Ci si nasconde dietro al mancato conferimento dei servizi da parte degli altri comuni quando in realtà, analizzando quanto contenuto nell’attuale bilancio le aree su cui mancano ancora numerosi trasferimenti sono molto esigue rispetto a quelle dove la quasi totalità dei Comuni ha già provveduto ad aderire.

Chi si candida a guidare l’Unione dovrebbe avere il primario obiettivo di sollecitare gli altri fornendo loro le linee guida su cui intenda muoversi e come attuare quell’auspicato salto di qualità che l’aggregazione dovrebbe realizzare, così come dichiarato da tutti i consiglieri di tutte le forze politiche nell’approvazione del bilancio preventivo 2020-2022.

Diversamente, se solo pochi mesi dopo, senza nulla aver tentato, si alzano le mani, tali dichiarazioni divengono solo chiacchiere, una presa in giro dei propri rappresentati.

Si è preferito fuggire davanti alle proprie responsabilità probabilmente perché non in grado di predisporre un piano organico sia in termini di risorse economiche che soprattutto umane ma soprattutto di organizzazione dei servizi.

È questa purtroppo una caratteristica di chi si distingue per proclami ed annunci propagandistici senza la minima capacità di trasformarli in concreti risultati.

Non basta dare le colpe a chi fino ad oggi, a dire di Lega e Fratelli d’Italia, non ha fatto fare all’Unione quel cambio di passo necessario, ma avendo oggi la possibilità di perseguire quel cambiamento necessario dati i numeri in consiglio, scegliere di abbandonare il campo è ammettere tutti i propri limiti ed incapacità.

Triste spettacolo a cui purtroppo stiamo assistendo anche nella gestione del Comune di Mirandola stesso dove, a parte riprendere e cercare di portare a termine (l’esito, constatata l’ormai palese inadeguatezza degli attuali amministratori, non è affatto certo) progetti già strutturati e predisposti dalla precedente compagine di governo, nulla è stato messo in campo se non ulteriori iniziative di chiusura ed isolamento come la cancellazione del Festival della Memoria (ancor prima dell’avvento della pandemia) che la dice lunga sull’importanza della valorizzazione della cultura e della capacità di dare risalto e visibilità a Mirandola al di fuori dei propri confini.

Azione ed i propri iscritti non mancheranno pertanto di denunciare in ogni sede gli eventuali nocumenti che deriveranno da questa scelta agli abitanti di Mirandola e degli altri Comuni, chiedendo al contempo una presa di posizione ufficiale ai Sindaci degli altri Comuni dell’Unione.

Il referente di

Mirandola in Azione

Claudio Prandi

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