Quarta corsia A1 tra Modena e Piacenza, Tagliavini: “Altro cemento e altro asfalto senza pudore”
In seguito alla richiesta della Regione Emilia-Romagna al Governo, arrivata tramite le parole dell'assessore regionale a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità, Andrea Corsini, di far partire il progetto e l’iter di approvazione dell’opera riguardante la quarta corsia dell’A1 tra Modena e Piacenza, arriva la risposta di Silvano Tagliavini, del Coordinamento cispadano NO autostrada – SI strada a scorrimento veloce:
"Leggo con amarezza, certo non con sorpresa, la richiesta dell’assessore regionale Corsini riguardo alla realizzazione della 4^ corsia della A1 da Modena al ponte sul Po compreso. Doveroso precisare che Corsini non si limita, in altre sue dichiarazioni, solo a questo, ma estende le necessità alla 3^ corsia sulla A22 e A13, alla Cispadana autostradale e alla Bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo. Nelle dichiarazioni di Corsini vengono ribaditi concetti che nulla hanno a che fare con il tipo di sviluppo che la situazione ambientale mondiale, e della Pianura Padana in particolare, imporrebbe. Siamo alle solite: aumentare l’asfalto per agevolare il trasporto su gomma in nome di quello “sviluppo economico” da sempre enfatizzato dalla politica, rappresentata da Corsini, che evidentemente non riesce a interiorizzare il dramma che stiamo vivendo, e lo vivranno maggiormente i nostri posteri, e che è motivo di preoccupazione e protesta da parte di tanti giovani e non solo. Nelle dichiarazioni di Corsini vengono richiamate le necessità produttive della Motor e Food Valley citando poi, in una sorta di bilancino opportunistico, la necessità della salvaguardia ambientale. Si parla di “zona logistica semplificata” quasi come un toccasana. Insomma altro cemento e altro asfalto senza pudore. Poi l’ultima chicca: il PRIT (Piano Regionale Integrato dei Trasporti) giustificandone l’attuazione con l’adozione da parte dell’Assemblea regionale. Peccato che a regola normativa il fatto di averlo “adottato” non vuol dire approvato. E infatti il PRIT2025 non è formalmente vigente. Tutto questo dimostra indifferenza ambientale, mancanza di rispetto delle norme amministrative e del ruolo delle Istituzioni. Su tutto questo l’istituzione regionale non ha mai aperto un confronto serio con i cittadini. Uno schiaffo, l’ennesimo, alla democrazia. Poi non ci si meravigli se l’astensionismo elettorale raggiunge certi impressionanti valori".
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