A #FORUMAutoMotive Alfredo Altavilla, Special Advisor Europa di BYD
(Adnkronos) -
Alfredo Altavilla, Special Advisor Europa di BYD è intervenuto oggi all’evento promosso da #FORUMAutoMotive, il movimento, arrivato al suo decimo anno, di opinione che si batte per una mobilità libera da pregiudizi e ideologie. Per l'occasione sono stati presi in esami alcuni temi cruciali al mondo dell'automotive come: l’avanzata dei brand cinesi; l’effetto delle politiche di Donald Trump sul mercato automotive mondiale e il “Piano d’azione” messo a punto dalla Commissione UE.
Altavilla ha dichiarato: “Quello che sta succedendo oggi in Cina è totalmente diverso dalla dinamica dell’industria tradizionale con un time to market estremamente più veloce e anche con tempi rapidi pure per la realizzazione di nuovi impianti. In BYD i cicli di sviluppo sono molto rapidi, in 18 mesi si passa dall’avvio della pianificazione al modello, grazie all’impiego massivo dell’intelligenza artificiale. Combattere una guerra con i costruttori cinesi sulle nuove tecnologie è una scommessa perdente. Tutto quello che viviamo oggi è frutto del Dieselgate. Si continuano a produrre automobili sempre più costose, con i redditi dei consumatori in contrazione e la conseguenza è che il mercato del nuovo langue e l’usato cresce”.
Altavilla ha poi aggiunto: “Sergio Marchionne sarebbe rimasto affascinato dall’attuale fase di mercato e avrebbe trovato modo di collaborare con i costruttori che sono più avanti. Nelle scorse settimane abbiamo approfondito la conoscenza dei fornitori di componentistica italiana e la proprietà cinese ne ha apprezzato il livello di competenza. Non imporremo loro di delocalizzare le proprie attività, collocandosi nell’immediata prossimità dei nostri impianti. BYD intende localizzare in Europa nuovi impianti. Il processo di selezione del terzo stabilimento è cominciato e terminerà per la fine dell’anno. Non ci sono decisioni definitive. Smentisco le indiscrezioni uscite ieri su alcuni organi di stampa. Certo è che sarà difficile localizzare uno stabilimento in Paesi che non sono friendly nei confronti delle auto cinesi e l’Italia ha votato a favore dei dazi. Certo tutto può ancora cambiare. Secondo me sarebbe auspicabile trovare modi di collaborazione tra player cinesi ed europei. Il Green Deal è sbagliato e complica il percorso di transizione. Insistere sull’obbligo del tutto elettrico al 2035 è impossibile da raggiungere. L’estensione almeno all’ibrido plug-in è necessaria. La sospensione delle multe decisa dall’UE non ha alcun senso e aumenta le incertezze dell’industria e del consumatore che rinvia l’acquisto e frena il mercato. In Cina BYD ha pianificato costruzione di un network di ricarica proprietario. Valuteremo se fare lo stesso anche in Europa”.
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