Da una parte “rinnovare, come richiesto, l’incentivazione dell’utilizzo del trasporto ferroviario per la mobilità delle merci, tramite la compensazione dei costi esterni in base alle regole comunitarie”, in modo da “consentire significative riduzioni di fenomeni di congestione stradale e di inquinamento ambientale, oltre che incrementi di efficienza e di sicurezza della circolazione delle merci”; dall’altra “incentivare anche il trasporto fluviomarittimo, attualmente non presente in regione, nonostante i massicci interventi volti a rendere navigabili le principali vie di navigazione interna”.
Sono questi, secondo il relatore Giuseppe Paruolo (Pd), i due obiettivi principali del progetto di legge di iniziativa della Giunta “Interventi per il trasporto ferroviario e fluviomarittimo delle merci”, che, si legge in una nota, questa mattina è stato approvato dall’Assemblea legislativa con il voto favorevole di Pd, Idv, Fds, Sel-Verdi, M5s e Matteo Riva e Franco Grillini del Misto, l’astensione di Fi-Pdl e Lega Nord e il parere contrario dell’Udc.
Il progetto di legge lascia dubbi nelle forze di opposizione. Mauro Manfredini (Lega Nord) è intervenuto per rimarcare come “non convince affatto la modalità con cui è stata calcolata la riduzione delle emissioni di CO2, dubito che tutta l’energia elettrica utilizzata per muovere i treni arrivi da fonti rinnovabili”. Per Andrea Pollastri (Fi-Pdl) “le intenzioni sono buone, ma l’annunciata efficacia lascia alquanto dubbiosi”, mentre Silvia Noè (Udc) sottolinea di “essere particolarmente perplessa davanti ad una legge che nella migliore delle ipotesi riguarderà 10 imprese”.