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Mafia, la Costi: “Ora c’è pericolo di un vero radicamento”

da | Gen 31, 2015 | Ultime news | 0 commenti

“Con l’operazione Aemilia si sono definiti con chiarezza i contorni delle infiltrazioni malavitose nell’economia e nella società dell’Emilia-Romagna. Solo un’azione investigativa poteva fornire questo quadro preciso e definito. Non si tratta più solo di contagio. Ci sono alcuni aspetti di tipo sociale e culturale che segnalano il pericolo di un vero radicamento. E le parole degli inquirenti ci aiutano a capire come ha avuto origine questa scalata criminale”. E’ quanto dichiara Palma Costi , assessora regionale alle Attività produttive e alla Ricostruzione post-sisma  ed ex sindaca di Camposanto.
“Del resto – prosegue in una nota –  ho fatto il sindaco in un piccolo paese in provincia di Modena, dove non c’era un presidio fisico delle forze dell’ordine e che nei primi anni ‘80 riceveva obbligatoriamente i criminali mandati al confino. Con tanti altri sindaci ho fatto battaglie (sempre perse) perché ciò non avvenisse, proprio perché temevamo quanto poi successo.
Ora, però, si tratta di reagire tutti con precisa e puntuale determinazione. Come istituzioni rafforzando il lavoro davvero importante fatto in questi anni: la legge regionale contro le mafie e la cultura della legalità, quella per la prevenzione e il contrasto del gioco d’ azzardo, le leggi sui settori a rischio (edilizia, facchinaggio e autotrasporti), meccanismi tutelanti sulla ricostruzione post terremoto (liste di merito, Girer, osservatorio sulle infiltrazioni e focus sulla ricostruzione con Libera Informazione, sistemi di filtro e controllo, da cui le segnalazioni alle forze dell’ordine, troppo spesso definiti erroneamente ‘burocrazia’). Voglio ricordare anche la grande attenzione prestata alle aziende in crisi (possibili prede di capitali malavitosi) e agli appalti pubblici, senza massimi ribassi.
Da parte nostra, quindi, un lavoro di sempre maggiore attenzione e definizione degli strumenti necessari. Nessuno può sentirsi escluso in uno sforzo senza precedenti. Dal sistema delle associazioni di categoria, che  – continua la nota -devono trovare metodi e modi per salvaguardare la maggioranza di quelle imprese emiliano-romagnole che sono sane, agli ordini professionali che devono avere strumenti stringenti per estirpare un fenomeno dai contorni sempre più precisi. Dal sistema creditizio al sistema dell’informazione, con il compito di aiutare tutti a comprendere nel profondo i fenomeni, attenti nel rispettare codici etici e deontologici.
Infine, va apprezzato e sostenuto il ruolo fondamentale delle forze dell’ordine e della magistratura nel continuare il grande e positivo lavoro fatto.
Nessuno – chiude la Costi –  deve venir meno alla responsabilità di combattere fino in fondo il radicamento criminale nella nostra regione. Le istituzioni, e la Regione Emilia-Romagna in primis, ci sono”.

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