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Ospedale di Mirandola, il Consiglio vota il rilancio. FI e Lega esultano, scontento il M5S

da | Ott 27, 2015 | In Primo Piano, Mirandola, San Possidonio, Salute | 0 commenti

Il Consiglio Comunale di Mirandola ieri ha visto al centro del dibattito il rilancio dell’ospedale, per il quale da un lato c’è in ballo un quesito referenderio, dall’altro un percorso partecipato.

E mentre gli esponenti del Movimento 5 stelle, scontenti di cosa accaduto ieri, reclamano con forza la conferma del referendum, Forza Italia e Lega Nord esultano per il risultato raggiunto ieri.

Ecco cosa scrivono in una nota i consiglieri mirandolesi di centrodestra: “Il Consiglio ha accolto le proposte presentate dall’Opposizione e dato un mandato chiaro e stringente al Sindaco.

Abbiamo ottenuto – commentano i capigruppo Platis e Golinelli, rispettivamente di FI e Lega – un risultato straordinario per il nostro ospedale.

Le linee di intervento sono 4:

Aggredire le liste di attesa e riqualificare l’area chirurgica attraverso:

–           l’aumento delle presenze di medici specialisti (otorino, oculista, ecc) per evitare ai pazienti viaggi a Modena o Carpi per delle semplici consulenze e ridurre le liste d’attesa;

–          incrementare il numero giornaliero di visite specialistiche ambulatoriali per far si che cresca di conseguenza il numero degli interventi chirurgici;

–          mantenere le unità operative di chirurgia generale, ortopedia e ginecologia con l’attivazione di almeno 4 sale operatorie e promuovere l’utilizzo dei letti di terapia sub intensiva prestando particolare attenzione alla medicina, pneumologia, alla sorveglianza post operatoria e in generale  internistica; (con questo intervento – spiegano Platis, Forza Italia, e Golinelli, Lega – si darà pronta risposta all’attività chirurgica di medio livello, con maggiori liste d’attesa, per poi a regime investire su specialità di alto livello che diano lustro al nostro ospedale come dettagliato nel punto successivo del documento)

–          attivare, anche in collaborazione con i privati, (avviene già per l’odontoiatria) specialità di eccellenza che darebbero lustro al nostro nosocomio, per esempio, la chirurgia della spalla, così come peraltro enunciato per l’ortopedia nel documento richiamato del CTSS;

Migliorare il Pronto Soccorso

– rendere più accogliente l’area “triage” anche dotando l’astanteria del PS di almeno 10 letti per l’osservazione breve, se possibile separando i pazienti chirurgici da quelli dell’area medica;

– promuovere la formazione del personale medico del PS nella diagnostica ecografica al fine di diagnosticare nel minor tempo possibile le patologie dei pazienti che accedono al PS in urgenza, per  indirizzarli in modo mirato alle varie specialità;

–  dotare il PS di mezzi di trasporto moderni ed efficienti, in particolare attenzione “ai servizi secondari’, stipulando anche convenzioni con associazioni di volontariato;

– garantire un servizio di guardia medica radiologica 24 h su 24, eventualmente anche in via telematica con altri centri negli orari di minor afflusso;

–  guardia anestesiologica 24 ore su 24;

 

Rilanciare i reparti e dotarli di adeguati posti letto

dato atto che l’Area Nord è la zona a più alto numero di ultrassessantacinquenni della Provincia e che, ad ora, l’occupazione dei letti di Medicina è del 116%, aumentare il numero complessivo dei posti  letto  esistenti, assicurandone un  uso flessibile nell’ambito dell’intera struttura ospedaliera, compresa la “Casa della Salute”, al fine di dare risposta a tutti i pazienti (post acuti e cronici riacutizzati; stabilmente cronici) che si rivolgono all’ospedale senza creare letti di “serie A” e “serie B”.

– sostenere i percorsi di integrazione ospedale-territorio e il potenziamento delle  case di riposo e l’assistenza domiciliare;

– potenziare le stanze di degenza breve (2/3 gg) in pneumologia, che deve rimanere un’eccellenza dell’ospedale di Mirandola e servizio nella rete provinciale, anche assicurando l’utilizzo esclusivo delle dotazioni tecnologiche assegnate al distretto Carpi-Mirandola;

– mantenere il  servizio di cardiologia, 365 giorni su 365, assicurando la presenza del personale necessario;

–   mantenere attivi i letti di sorveglianza post operatoria (Aspo), con personale infermieristico con competenze multidisciplinari;

– il personale che già è professionalmente qualificato, deve essere numericamente sufficiente per garantire l’apertura di tutti i servizi 365 giorni all’anno;

Questo punto – chiosano Platis e Golinelli – può sembrare banale ma in realtà impedirà all’Ausl di chiudere, come ad esempio ha fatto da Giugno al 20 settembre scorso Cardiologia. I servizi a Mirandola -devono esserci sempre.

–  per i pazienti in fase terminale procedere con la costruzione e l’Apertura dell’Hospice, previsto nel comune di San Possidonio, con 14 posti letto;

Investire su Pediatria e sul centro-nascita

–  attivare un servizio di pediatria con la presenza del medico 24 ore su 24, così da completare i servizi a supporto del centro nascite e garantire maggiore copertura alle consulenze del Ps;

– incrementare l’attività del punto nascita facendo si che l’ostetricia di Mirandola diventi un riferimento per il parto fisiologico e il parto naturale;

A queste linee di intervento – spiegano Platis e Golinelli – si aggiunge la richiesta di istituzione di una figura di alto profilo per il coordinamento della struttura ospedaliera di Mirandola e l’affiancamento a ciascun primario (a scavalco Carpi -Mirandola) di un medico referente presso il Santa Maria anche con funzioni “vicarie”. In questo modo, dove non avremo un primario avremo un vicario con compiti operativi e margini di autonomia oltre ad avere un direttore di ospedale che non sia part time o che non debba difendere anche gli interessi di altri centri. L’idea è di un manager la cui missione sia quella di tutelare gli interessi mirandolesi.

Il documento si conclude con un importante impegno di prospettiva:

–          nella prospettiva che venga valutato lo studio di fattibilità di un ospedale baricentrico tra Carpi e Mirandola, nel frattempo è comunque necessario riqualificare l’ospedale di Mirandola perché ospedale di frontiera e riferimento degli oltre 86.000 abitanti dell’Area Nord della Provincia di Modena, e nella elaborazione del prossimo PAL venga rivalutata la “gerarchia” delle aree al fine di valorizzare l’Area Nord;

“Secondo la legislazione vigente – spiega Antonella Mari (FI) – la nostra Regione ha individuato nella nostra provincia 3 Aree: Sud, Centro, e Nord! Infatti l’UCMAN e le Terre D’Argine sono un unica area! Con questo documento la Nostra Amministrazione si fa carico di chiedere nel prossimo Pal la loro separazione e quindi la promozione ad Ospedale di Area.”

E il quesito referendario? A questo punto per Platis (FI) e Golinelli (Lega) il quesito è abbondantemente superato dal nostro ordine del giorno che verificheremo mensilmente fino alla sua completa attuazione.

Il Presidente del Comitato Antonio Tirabassi si dichiara concorde con le posizioni assunte da FI e Lega e ha convocato questa sera l’assemblea dei soci per deliberare definitivamente il da farsi: “Non sono i gruppi consiliari a dover decidere bensì l’Assemblea dei soci. Sappiamo che il M5S è propenso ad andare avanti e penso che tutti rispetteranno le varie posizioni anche se personalmente ritengo che quanto ‘portato a casa’ con questo ordine del giorno è la riprova che il referendum abbia già fatto effetto e costretto le istituzioni ad una brusca marcia indietro. Oggi l’aria è cambiata e a Mirandola sono costretti ad investire veramente”.

Ed ecco cosa spiegano Giulia Gibertoni, capogruppo M5S in Regione, Giorgio Cavazza e Nunzio Tinchelli, consiglieri comunali del M5S.  

Ritirare un referendum voluto da 1600 persone sarebbe un atto gravissimo.  Le firme ci sono già e i cittadini aspettano una data.  Cosa aspetta il sindaco Benatti ad indire una consultazione popolare legittima? Sembra che la politica, Movimento 5 Stelle a parte, sia tutta coalizzata contro i piccoli ospedali, nonostante siano quelli di cui la gente ha più bisogno, quelli che legano veramente i cittadini al loro territorio – spiega Giulia Gibertoni –  L’unica possibilità di sopravvivenza del nostro ospedale è una politica che difenda la partecipazione e sostenga il referendum popolare. Negare un diritto acquisito equivale a negarne altri, come lo stesso mantenimento di un presidio ospedaliero d’area. Il M5S, coerentemente, sostiene il referendum e chiede che il sindaco comunichi una data al più presto anche perché è questo il momento più indicato per affrontare l’argomento visto che anche la Regione si accinge a discutere del piano di riorganizzazione ospedaliero. Non possiamo perdere questa opportunità per far sentire la voce dei cittadini”.  “Un Consiglio fatto di maggioranza e opposizione che decidano ugualmente di ignorare la volontà dei propri cittadini tradisce il proprio mandato, dimentica l’insegnamento della nostra Costituzione e rende la sopravvivenza dell’ospedale più difficile – aggiungono i consiglieri comunali Cavazza e Tinchelli – Chi oggi pensasse di togliere la parola ai cittadini se ne deve assumere la responsabilità, anche in relazione alle decisioni future che potrebbero essere prese sul nostro ospedale”.

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