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La spiegazione del sindaco: “Il documento sulle unioni civili messo on line autonomamente dal Servizio Demografia”

da | Set 5, 2016 | Finale Emilia | 0 commenti

Arriva la spiegazione del sindaco di Finale Emilia, Sandro Palazzi, su quanto accaduto con le prescrizioni sulle unioni civili comparse sul sito del Comune e indicanti che le cerimonie vanno tenute srnza pubblico, senza scambio di fedi o fascia tricolore. Si è trattata di una pubblicazione avvenuta in maniera autonoma, spiega il sindaco, da parte di qualche dipendente del Servizio Demografia del Comune. Nessuna paternitá politica, insomma.

Ecco cosa scrive Palazzi in un comunicato stampa. “E’ in atto un incredibile attacco premeditato nei confronti del sottoscritto e della nuova amministrazione voluta dagli elettori, che a stragrande maggioranza hanno voluto un cambio epocale nel Comune di Finale Emilia.

Peraltro, gli aspetti più gravi ed inquietanti di questa operazione, del più becero stile politico, risiedono, in primo luogo, nel fatto che l’attacco provenga da parte di soggetti che, fino ad oggi, Finale Emilia, forse, non sapevano neppure in quale Regione fosse ubicata. Ciò in quanto non se ne era mai riscontrato l’interesse fino ad oggi, nonostante la nostra Comunità abbia avuto alcuni anni or sono un qualche motivo per assurgere, proprio malgrado, agli onori della cronaca.

Altro aspetto grave, che va ben oltre la persona del sottoscritto, è la circostanza che -prosegue il sindaco – per meri scopi di bassa polemica, si sia strumentalizzato un argomento della massima delicatezza, che ha visto anni di dibattito e profonde divisione non già a Finale Emilia, ma nell’intero Paese.

Ciò detto, respingo ai mittenti le infamanti accuse che mi è stato dato leggere, da parte di chi non ha la benché minima conoscenza delle persone di cui parlano, esercitandosi in una gara all’insulto alla quale il sottoscritto – preoccupato unicamente dei gravi problemi del Comune che è stato chiamato ad amministrare – non intende iscriversi.

Le frasi estrapolate e fatte oggetto della strumentale quanto inconsistente polemica – non a caso ritagliate con chirurgica meticolosità – sono tratte da un’informativa tecnica ai cittadini lunga 7 pagine, pubblicata in piena autonomia e senza alcuna valenza politico-ideologica dall’Ufficio Servizi Demografici del Comune.

Invito – non già chi abbia quale unico scopo quello di generare dal nulla tempeste in un bicchier d’acqua – bensì tutti coloro, cittadini e mezzi di informazione animati dal desiderio di accedere alla realtà dei fatti, a leggere questo documento che è un sunto, necessariamente sintetico, di quanto appreso dal personale del Comune in occasione di corso di formazione svoltosi nel mese di maggio e da altre attività di approfondimento tecnico sul tema specifico. A conferma valga il fatto che il documento, immediatamente dopo il richiamo della normativa così esordisce:

 

Con l’introduzione dei nuovi istituti previsti dalla legge 76/2016 le coppie hanno ora 3 possibilità per il riconoscimento della propria unione:

  • MATRIMONIO – UNIONE CIVILE – CONVIVENZA DI FATTO

Segue il lungo testo esplicativo dei due istituti nuovi rispetto al matrimonio, dalla cui lettura qualunque persona di buon senso e non animata da pregiudizio può desumere trattarsi di mere indicazioni di massima delineate, a motivo della mancanza di specifici indirizzi di comportamento, sia nella Legge 76/2016, sia nel decreto attuativo di fine luglio, che nulla dice sulle modalità di celebrazione della unione civile.

Anche i più raffinati nella polemica potranno, poi, trovare soddisfazione nel riscontrare che: CARATTERI MAIUSCOLI e GRASSETTI risultano variamente utilizzati senza alcuna accezione/criterio, favorevole/contrario a questo o quell’istituto e men che mai – chiude Palazzi-  sulla base di fantasiose ragioni ideologiche”

Un semplice vademecum costruito dall’ufficio sulla base di quanto appreso dai consulenti e diverse fonti di approfondimento che hanno fornito la formazione sul tema.

In conclusione.

Nella piena ed assoluta serenità di coscienza come uomo e come amministratore, comunico a tutti gli autorevoli personaggi che hanno pensato bene di dedicarmi le proprie attenzioni, creando ad arte un problema inesistente, che a giudicare l’operato del sottoscritto ora e per i prossimi 5 anni saranno solo ed esclusivamente i cittadini di Finale Emilia. Quegli stessi che, piaccia o meno, dopo 70 anni hanno deciso di voltare pagina”.

  • Il Sindaco

Sandro Palazzi

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