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E la conferenza sulla sanità era inaccessibile… ai disabili

da | Ott 20, 2016 | In Primo Piano, Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla | 0 commenti

È una storia tanto triste quanto surreale quella che denuncia Cristiana Casarini, dipendente pubblica diversamente abile che ha provato a partecipare a un convegno sulla sanità a Medolla scoprendo che l’ingresso all’auditorium era impossibile proprio per gli utenti più interessati alla discussione, i disabili.

Ecco la sua lettera di protesta

All’Assessore ai Servizi Sociali UCMAN, Luca Prandini
Alla Coordinatrice dei Servizi Sociali UCMAN, Responsabile dell’Ufficio Piano Socio-sanitario, Daniela Mazzali

e p.c.
Fulvia Reggiani
Direttore del Distretto di Mirandola, Azienda USL Modena, Angelo Vezzosi
Presidente dell’UCMAN, Alberto Silvestri
Sindaco del Comune di Camposanto, Assessore alle Pari Opportunità UCMAN, Antonella Baldini
Sindaco del Comune di Finale Emilia, Sandro Palazzi
Vicesindaco del Comune di Finale Emilia, Lorenzo Biagi
Assessore del Comune di Finale Emilia, Claudio Marchesi
Giornalista de Il Resto del Carlino, Viviana Bruschi
Giornalista de Il Resto del Carlino, Marchetti Stefano
Giornalista de La Gazzetta di Modena, Francesco Dondi
Giornalista di Sulpanaro.net, Antonella Cardone
Giornalista di Piuweb, Simonetta
Direttore del Mensile Piazza Verdi, Odilla Gallerani

Per iniziare la presente e-mail non mi viene un’altra parola tranne “VERGOGNATEVI”.
Oggi, mercoledì 19 ottobre, alle ore 18, avrei dovuto partecipare all’incontro “Le scelte del piano triennale per la salute ed il benessere sociale dell’area nord”, di cui allego invito, nel quale si parlava di percorso di programmazione per la definizione degli obiettivi prioritari di salute e di benessere dei cittadini del territorio. Causa visita medica non ho potuto presenziare, ma sarei stata erudita sui contenuti dalla mia amica Fulvia Reggiani, anch’essa disabile, che si era presa l’impegno di esserci.
Io sono stata fortunata, la mia amica meno, in quanto il luogo prescelto per l’incontro aperto alle rappresentanze degli stessi cittadini è inaccessibile alle carrozzine elettriche. L’auditorium di Medolla, via Genova, è provvisto di elevatore rotto (e ho appreso ora che lo è da molto tempo), e di un montacarichi che non sopporta un peso superiore ai 250 Kg. Chi conosce il mondo dell’handicap sa perfettamente quanto pesa una carrozzina elettrica, alla quale sommata alla persona e all’accompagnatore è impedito l’uso dei montacarichi.
Quando Fulvia mi ha chiamato per avvertirmi che il luogo presentava barriere architettoniche, ho pensato ad una barzelletta. In quel caso ci avrei riso su.
Ciò che è successo oggi, sfortunatamente, non è una barzelletta, è la totale mancanza di sensibilità, una presa in giro che grida vendetta. Mentre si decide sulla salute ed il benessere dei cittadini, si sceglie una sede inappropriata?
Davanti ad una simile umiliazione subita dalla mia amica, che si è vista sfilare davanti tutte le persone che entravano, compreso lei Prandini, che l’ha anche salutata, mentre le era impedito di partecipare ad una assemblea che riguarda la sua vita, la sua pelle, la sua famiglia, il suo futuro, meritereste la rimozione immediata dal vostro incarico, per manifesta disumanità ed inadeguatezza.
E i Comuni dell’Area Nord hanno conferito a questa dirigenza i servizi per l’handicap? E i Comuni dell’Area Nord pagano pure?
Avete fatto il bel gesto di chiamare le rappresentanze a partecipare al processo di definizione del Piano e non siete stati capaci di scegliere una sede cui potevano accedere tutti? In questo modo il gesto ha perso ogni suo valore se mai ne aveva uno.
Se questa è stata l’attenzione verso la parità di diritti, l’ascolto della voce dei diversi, il presupposto per il raggiungimento di un’uguaglianza umana prima ancora che sociale, immagino che fine farà il progetto di vita indipendente autodeterminato che io e Fulvia abbiamo proposto a lei Assessore Prandini sull’Osservatorio delle Persone Disabili. E scrivo Persone con la lettera maiuscola per ricordare a lei, alla dottoressa Mazzali e a tutti coloro che riceveranno la presente mail per conoscenza, che di Persone stiamo parlando, che si sentono prese in giro delle Persone con la scelta dell’auditorium inaccessibile, che a delle Persone è stato impedito di partecipare, che di queste Persone dovreste occuparvi, che a queste Persone dovreste garantire un futuro.
Un futuro che oggi più che mai vedo buio e mi preoccupa.
Mi auguro che la partecipazione ai gruppi tematici porti a dei risultati concreti e soprattutto alla tanto agognata uguaglianza, che da 50 anni io e Fulvia tentiamo di raggiungere, ma ci sarà sempre una scelta superficiale che ci farà ritornare indietro nel tempo e nella cultura, scelte che ci ricorderanno che io e Fulvia, e con noi tante altre Persone, siamo diverse e tali resteremo perché è così che ci vede la gente, è così che ci vuole la società.

Cristiana Casarini

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