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Ricostruzione post sisma, sperperi e abusi. La denuncia dei cittadini su oltre cento casi

da | Feb 14, 2017 | Ricostruzione | 0 commenti

Fa discutere la denuncia del neonato Comitato di controllo promosso da alcuni cittadini del cratere ferrarese per verificare dal punto di vista dei cittadini come procede la ricostruzione. In un incontro ieri a Cento sono stati presentati alla stampa i progetti del comitato, che hanno come primo punto contattare la Magistratura affinchè indaghi su presunti sperperi avvenuti coi fondi della ricostruzione. 

Per quanto riguarda l’Alto ferrarese, infatti, ci sarebbero almeno un centinaio  di edifici agricoli ed abitazioni inutilizzati prima del sisma e oggi rimessi a nuovo, oltre a strutture rurali  diventati nuove costruzioni in attesa, paventano dal comitato, di poter avere un cambio di destinazione d’uso ed essere venduti come residenze. Segnalati casi anche in terra modenese, con cantieri aperti su abitazioni in aperta campagna le cui strade d’accesso sono evidentemente inutilizzate da tempo cui oppure sono assegnati fondi. Irregolarità o abusi? I cittadini chiederanno alla Magistratura di indagare

il commento politico

“Stando a quanto riportato dal Comitato spontaneo per la verifica della ricostruzione, i fondi destinati al recupero degli immobili privati danneggiati dal sisma del 2012 sarebbero stati assegnati non rispettando le procedure previste -commentano gli esponenti del Movimento 5 Stelle di Finale Emilia che erano presenti alla conferenza.
Secondo il dirigente regionale Enrico Cocchi – proseguono i grillini – i fondi sarebbero elargibili soltanto sulla base di precise condizioni, come l’utilizzo (nel caso di abitazione privata dimostrabile attraverso un certificato di residenza o un contratto di affitto, nel caso di stabili destinati ad uso produttivo attraverso i documenti certificanti l’attività), la continuità dell’utilizzo rispetto al periodo antecedente e il danneggiamento a causa del sisma. 
Pare invece che circa un’ottantina di fienili, grazie a fondi pubblici percepiti indebitamente in quanto non rispondenti ai requisiti, siamo stati trasformati in abitazioni, in attesa del probabile cambio di destinazione d’suo previsto per il 2018, dando motivo concreto di sospettare, secondo i rappresentanti del Comitato, che dietro la concessione anomala dei fondi, che ha innescato una vera e propria corsa alla speculazione sugli immobili agricoli, sia presente una qualche regia. 
Apprendo inoltre del silenzio del Presidente della Regione Stefano Bonaccini, assieme a vari sindaci e al Prefetto, di fronte alle legittime e risalenti richieste del Comitato circa l’evidenza delle anomalie nell’assegnazione dei fondi, e della mancanza o insufficienza di controlli per verificare la corretta applicazione della normativa da parte di Regione e Comuni dell’Alto Ferrarese e del Modenese. 
Risulta inoltre che il sito della Regione, su cui devono essere resi pubblici i dati relativi l’assegnazione dei contribuiti, sia aggiornato al 29 giugno. 
In attesa del coinvolgimento della magistratura annunciato dal Comitato – conclude il deputato del Movimento 5 Stelle – ritengo opportuno sollecitare nuovamente le istituzioni locali circa quello che si sta rivelando uno spreco di milioni di euro (aggravato dalla mancanza di soldi sul territorio) e chiarire la mia determinazione a portare, se necessario, il caso in Parlamento, dando pieno sostegno alle attività di chi denuncia questa vergogna a scapito della collettività”. 

LA REPLICA

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