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Il M5S chiede una “zona franca urbana” per l’area alluvione, l’odg presentato a Camposanto

da | Feb 7, 2014 | Camposanto, Alluvione | 0 commenti

FRER0020155Ecco il testo che il M5S manda in Comune a Camposanto.

Per chiedere al Presidente della Giunta Regionale dell’Emilia Romagna e Commissario
Straordinario per la ricostruzione Vasco Errani e ai Ministri competenti e rappresentanti del
Governo nazionale, affinché venga emanato un decreto normativo sulla gestione delle grandi
emergenze calamitose, venga istituita una “zona franca urbana” che preveda una fiscalità di
vantaggio per le vittime dell’alluvione nelle aree colpite dall’alluvione del Secchia 2014 e dei Sismi
del 2012 e vengano concesse deroghe ai vincoli del patto di stabilità e lo sblocco delle assunzioni
per i Comuni colpiti.

Premesso
Che nella mattinata di domenica 19 gennaio 2014, l’argine del fiume Secchia, in località San
Matteo di Modena, lungo Via Canaletto SS12, ha ceduto aprendo una falla a circa 3 Km a valle
della città di Modena, a causa di problemi strutturali, via via allargatasi, facendo fuoriuscire l’acqua
del fiume in piena, invadendo nei giorni successivi il territorio circostante in direzione nord-est,
coinvolgendo 8 comuni, per un area che si estende per oltre 30 km in linea d’aria;

Che tale Alluvione ha causato un migliaio di sfollati, un disperso, circa 1800 aziende o esercizi
commerciali che hanno interrotto la produzione o la vendita, oltre 5000 addetti momentaneamente
senza lavoro su tre aree produttive, 2.500 ettari di produzioni agricole invasi dall’acqua, milioni di
euro di danni al momento non ancora perfettamente quantificabili, ma dalle prime stime superiori ai
400 milioni di euro.

Che i territori dei Comuni interessati, sono gli stessi interessati dal sisma del maggio 2012, di cui
all’articolo 1, comma 1, del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, convertito con modificazioni dalla
legge 1 agosto 2012, n. 122, a distanza di circa venti mesi le conseguenze del terremoto, sono
ancora pesanti;

Che a causa del sisma 2012 nel corso del tempo sono emerse le fragilità della ripresa post
emergenza, sotto forma di difficoltà di tenuta di mercato delle imprese, di peso crescente degli
oneri economici derivanti da costi crescenti dovuti alla riorganizzazione dei cicli di produzione e
dalla ridefinizione dei layout produttivi e logistici, dalla depressione dei consumi interni locali che
hanno colpito in particolare le attività commerciali e dei servizi, la fragilità delle imprese nuove nate
la cui probabilità di superare il secondo anno di attività si attesta poco sopra il 50%;
Al di là degli interventi temporaneamente previsti, strettamente necessari alle prime necessità delle
popolazioni colpite dai predetti eventi, nonché al successivo ripristino e reintegro dei beni di pronto
impiego utilizzati nelle zone colpite, in misura tale da garantire l’operatività del Servizio nazionale
di protezione civile in caso di future possibili emergenze, si ritiene fondamentale garantire concrete possibilità di rilancio dell’economia dei territori colpiti, e lo sblocco di fondi per gli Enti Locali
interessati dal Sisma.
Considerato che

La proposta della “zona franca urbana” è già stata avanzata alla Commissione di Bruxelles da
alcuni eurodeputati in base all’art. 107 – par.2, lett. b) del Trattato sul funzionamento dell’Unione
Europea (T.F.U.E.) che giudica compatibili con il mercato interno gli aiuti destinati a ovviare ai
danni arrecati dalle calamità naturali oppure da altri eventi eccezionali, e non c’è dubbio che si
tratti di casi perfettamente compatibili con quanto accaduto nelle zone recentemente alluvionate e
terremotate, come le nostre.

Che gli appelli al ricorso a tale misura sono pervenuti anche da varie istituzioni, associazioni di
categoria, sindacati, partiti e movimenti politici per l’istituzione nei comuni colpiti dalla recente
alluvione e dal sisma, di provvedimenti per una fiscalità di vantaggio e l’introduzione di meccanismi
di finanza agevolata per le future mensilità o annualità, legati prioritariamente alla necessità di
garantire la ripresa del tessuto economico e delle piccole e medie imprese del territorio, da attuarsi
anche attraverso meccanismi di snellimento e alleggerimento burocratico.
Preso atto

del parere preliminare della Direzione Generale della Commissione Europea, la quale ha risposto
che la fattibilità dell’operazione “zona franca urbana” per le aree colpite da calamità naturali
riportate in premessa in realtà molto dipende dalle modalità di presentazione della domanda, a
carico dell’autorità regionale.

Tenuto conto

Che questa proposta è ritenuta indispensabile per favorire la ripresa e il rilancio dell’economia
produttiva dei nostri territori, da diverse associazioni di categoria, economiche e professionali, e da
rappresentanze Sindacali e associative presenti sul territorio.

Il Consiglio Comunale di Camposanto impegna il Sindaco e la Giunta

Ad attivarsi presso il Presidente della Giunta Regionale dell’Emilia Romagna Vasco Errani, presso
la Presidenza del Consiglio e dei Ministri competenti del Governo dello Stato affinché si richieda
con determinazione:

– Di emanare un decreto normativo sulla gestione delle grandi emergenze che, garantendo i
diritti dei cittadini, definisca con chiarezza procedure, tempistiche, e risorse in caso di eventi
calamitosi.

– Di considerare di natura straordinaria la situazione verificatasi nel territorio della bassa
modenese, colpita da due eventi calamitosi gravissimi quali terremoto e alluvione in soli 18
mesi, e altrettanto straordinaria in termini di impegno, stanziamento di fondi e risorse e’ la
risposta che i cittadini e le imprese ivi residenti, chiedono a Stato e Regione.

– Provvedere allo stanziamento di fondi speciali per ottenere il rimborso reale ed effettivo del
100% dei danni subiti dalle vittime dell’alluvione, quali famiglie, commercianti, imprese;

– Di istituire una “zona franca urbana” che attivi meccanismi di fiscalità agevolata e di
vantaggio per le piccole e micro imprese, che tenga conto del sovrapporsi dell’evento alluvione su
aree già colpite dal terremoto 2012, in modo da incentivare la ripresa delle attività economiche e
commerciali duramente colpite e predisporre, nei territori dei comuni interessati dal sisma del
maggio 2012 e dalla recente alluvione, misure di agevolazione fiscale, in applicazione del Trattato
sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), art. 107, par. 2, lett. b) e coerentemente al Regolamento (CE) n. 2204/2002 della Commissione, del 5 dicembre 2002, relativo all’applicazione
degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato a favore dell’occupazione, incaricando il CIPE
ed il Ministro dello sviluppo economico affinché provvedano all’individuazione ed alla
perimetrazione di zone franche urbane, ai sensi dell’articolo 1, commi da 340 a 343, della legge 27
dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, sulla base di parametri fisici e socio-economici
rappresentativi degli effetti provocati dagli eventi calamitosi sul tessuto economico e produttivo.

– di prorogare e dilazionare almeno fino alla fine del corrente anno tutti gli adempimenti fiscali
già prorogati al 30/6/2014;

– di prorogare e dilazionare almeno fino al 31/12/2014 gli adempimenti relativi al versamento
di contributi previdenziali, assistenziali e di assicurazione obbligatoria;

– Di ricercare e promuovere l’attivazione di forme idonee di rateizzazione agevolate di tutte le
imposte dirette ed indirette e dei contributi previdenziali per le persone fisiche, le imprese ed i
lavoratori autonomi residenti o operanti nelle aree interessate dall’alluvione del 19 Gennaio 2014 e
degli eventi sismici del 2012, ritenendo queste misure atte a favorire la ripresa e il rilancio
occupazionale dei territori duramente colpiti.

– Di congelare almeno fino al 31/12/2014 le rate dei mutui bancari senza oneri aggiuntivi e di
ogni altra forma di finanziamento, pendenti su edifici e imprese che siano risultate allagate o
parzialmente allagate a causa degli eventi alluvionali del 19/01/2014.

– Di esentare dall’Imu e dalla concorrenza alla formazione del reddito delle persone fisiche e
delle imprese od enti pubblici, quegli immobili che siano risultati parzialmente o totalmente allagati,
o oggetto a vario titolo di ordinanza di sgombro, per l’anno 2014.

– Di rinnovare la proroga e la relativa copertura finanziaria della sospensione dei mutui accesi
su edifici dichiarati inagibili a causa degli eventi sismici del 2012, senza alcun aggravio di interessi
e spese accessorie, fino al ripristino della loro agibilità.

– Di attivarsi presso la Presidenza del Consiglio e dei Ministri, per richiedere l’aumento delle
risorse stanziate per l’azzeramento dei vincoli al patto di stabilità per l’anno 2014, in particolare
attraverso lo sblocco dei vincoli finanziari che riguardano i fondi accantonati negli anni precedenti
dagli Enti virtuosi colpiti da tali calamità (come la nostra Municipalità), e relativamente alla spesa e
all’assunzione del personale dell’ente, necessario all’espletamento delle funzioni straordinarie per
gestire l’emergenza, delle amministrazioni Comunali colpite dall’Alluvione 2014 e dai sismi del
2012 ;

– Di richiedere per i Comuni colpiti dagli eventi calamitosi, l’esenzione dei tagli previsti dalla
Spending Review per il biennio 2014/2015

– Di provvedere alla modifica del calcolo del limite di spesa del personale delle
Amministrazioni Locali dei territori interessati dagli eventi calamitosi, tenendo come riferimento il
2011 anziché il 2012.

– Di consentire al riutilizzo sul 2014 delle somme stanziate per il 2013 e andate in economia
per l’assunzione da parte dei Comuni di personale a tempo determinato per l’emergenza Sisma.

– Di stanziare le risorse mancanti sul piano delle opere pubbliche ai sensi dell’art.4 del DLG
74/2012 convertito in legge 122/2012.

– Di impegnare ulteriormente l’ Amministrazione Comunale a tenere costantemente informato
il Consiglio, nelle forme e nei modi più efficaci e tempestivi, sulla gestione dell’emergenza e sulle
scelte che si andranno a delineare nelle diverse sedi istituzionali, affinché il concorso su decisioni
e azioni volte alla ricostruzione veda pienamente e fattivamente coinvolto il Consiglio stesso; di tenere costantemente informata e coinvolta la cittadinanza, nelle forme e nei modi più efficaci,
affinché la partecipazione e il confronto siano elemento distintivo della ripresa condivisa e solidale
di queste comunità ulterioremente colpite da un evento calamitoso.

– Di inviare copia di questo odg a tutti i Parlamentari e Senatori modenesi affinché si
adoperino per quanto di loro competenza a farsi promotori di iniziative a sostegno di quanto
richiesto

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