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Legge elettorale Regione: via il listino del Presidente

da | Lug 15, 2014 | Approfondimenti, Ultime news | 0 commenti

Primi passi in commissione Statuto e regolamento, presieduta da Giovanni Favia, per la nuova legge elettorale dell’Emilia-Romagna. Tre i progetti di legge abbinati: il più recente, quello a firma Anna Pariani (Pd), Gian Guido Naldi (Sel-Verdi) e Roberto Sconciaforni (Fds), è stato scelto come testo base (astenuta Liana Barbati – Idv) e ne sarà relatore Naldi, nominato a maggioranza (astenuti Barbati e lo stesso Naldi), mentre relatore di minoranza sarà Alberto Vecchi (Fi-Pdl), sulla cui nomina si sono astenuti ancora Barbati e Andrea Defranceschi (M5s).

Gli altri due testi, il primo a firma dei consiglieri Liana Barbati, Sandro Mandini (Idv) e Franco Grillini (Gruppo Misto) e il secondo a firma Alberto Vecchi, Andrea Pollastri e Fabio Filippi (tutti Fi-Pdl), erano stati presentati rispettivamente nel novembre del 2011 e nel giugno del 2013.

La scelta del testo base ha visto una prima serie di perplessità espresse da Barbati (Idv), per la quale “l’urgenza di un nuovo testo” e della relativa discussione risulterebbero “poco rispettosi” davanti a chi aveva già presentato un progetto di legge che comprendeva innovazioni previste poi nel testo base, e lo aveva fatto “in tempi non sospetti”. Per Barbati, insomma, ci sarebbe stata la volontà in commissione di un “annullamento totale delle forze minori”. Posizione non condivisa dai sottoscrittori dell’altro progetto di legge: per Pollastri (Fi-Pdl), infatti, non ci sarebbe contrarietà alla proposta del testo base, mentre, a parere di Vecchi (Fi-Pdl), “non si tratta di una gara a chi ha presentato per primo un progetto su questo tema, l’obiettivo è trovare una soluzione che consenta la massima condivisione”.

La seduta di oggi ha visto svolgersi la discussione generale, la prossima settimana ci sarà l’esame dell’articolato e di eventuali emendamenti, così come saranno portate a termine le verifiche tecniche sul provvedimento richieste da Pariani (“dobbiamo avere un testo poi inoppugnabile”) e garantire dal presidente Favia.

PARIANI (PD) PRESENTA IL TESTO BASE
Pariani (Pd), illustrando il progetto scelto come testo base, ha poi riconosciuto che raccoglie sollecitazioni inserite nei due progetti già depositati, i cui testi tuttavia risulterebbero parziali di fronte agli obblighi che pone la legge nazionale in tema elettorale.

“Se l’Emilia-Romagna vuole avere una legge elettorale di svolta – ha detto – deve farla ex novo” e – ha aggiunto – “è la prima volta che l’Emilia-Romagna si dota di una propria legge elettorale”. Il testo base si traduce in alcuni punti chiave, il primo dei quali riguarda il recepimento di un obbligo previsto dallo Statuto, per il quale l’Assemblea legislativa è composta da 50 consiglieri. Non ci sono, quindi, modalità compensatorie che possano aumentare questo numero. In secondo luogo, è abolito il listino del presidente: tutti i consiglieri sono eletti nelle liste provinciali con le preferenze. Occorre tuttavia determinare – ha spiegato – il premio di maggioranza. Oltre al presidente, 40 consiglieri sono eletti con il sistema proporzionale, mentre nove consiglieri (sempre eletti nelle liste provinciali) costituiscono il premio di maggioranza. Se la coalizione vincente supera il 60 per cento, il numero dei consiglieri che costituiscono il premio di maggioranza sarà solo di 4, mentre gli altri 5 saranno assegnati alle opposizioni. L’attuale legge nazionale prevede che la coalizione vincente abbia come minimo 29 consiglieri, la Regione Emilia-Romagna – ha segnalato Pariani – vuole invece introdurre una novità portando la soglia a 27 consiglieri se la maggioranza ottiene meno del 40 per cento.

Gli altri punti chiave sono:
-le soglie di sbarramento, che sono le stesse della legge pre-vigente. La soglia è al 3 per cento, eccettuato per quelle liste che sono in una coalizione che prende almeno il 5 per cento dei voti;
-l’introduzione del limite di due mandati consecutivi per il presidente, come prevede la norma nazionale;
-il recepimento e l’introduzione nel sistema elettorale regionale delle norme di parità.

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