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Negozi aperti in provincia e sciopero dei lavoratori per Ognissanti, lo sostiene anche Aer

da | Ott 31, 2014 | Economia | 0 commenti

Se in città si è raggiunto l’accordo in base al quale i principali negozi e catene saranno chiusi, in provincia nel cono d’ombra mediatico le grandi aziende chiedono ai lavoratori di sacrificare la festa in rispetto dei morti per tenere aperti i negozi e i supermercati persino nella Festa di Ognissanti

Così, è stato proclamato lo sciopero dei lavoratori del commercio per sabato 1° Novembre, indetto dai sindacati Filcams/Cgil, Fisascat/Cisl, Uiltucs/Uil di Modena contro la liberalizzazione degli orari commerciali che permette l’apertura anche nella festività di Ognissanti.

La lista L’Altra Emilia Romagna sostiene e condivide lo sciopero provinciale promosso dai sindacati del commercio per sabato 1 novembre. I motivi di questa scelta sono molto chiari: la rottura di ogni regola della società, il dispregio delle feste religiose e civili, il totale disinteresse della vita dei lavoratori e delle loro famiglie sono le conseguenze delle liberalizzazioni volute da un governo che immagina un paese a misura di banche e supermercati, non certo a misura di lavoratori e famiglie.
Inoltre, allungare gli orari di apertura dei centri commerciali fraziona il momento degli acquisti ma non aumenta la capacità di spesa di lavoratori che hanno gli stipendi più bassi d’Europa e il potere d’acquisto deteriorato dalle misure del Governo. Crediamo che in tal modo non solo non giungano benefici, ma che si arrechi un colpo mortale alla piccola distribuzione e ai negozi di vicinato dei centri storici, i quali non possono reggere i ritmi forsennati dei centri commerciali: il tutto ovviamente a vantaggio della grande distribuzione.
L’apertura selvaggia dei centri commerciali non sta portando alcun vantaggio ai consumatori anzi sta determinando, come facilmente prevedibile, un aumento dei prezzi al consumo, dal momento che allargare le aperture determina un aumento del costo del lavoro e delle spese per garantire le forniture.
L’Altra Emilia Romagna crede che le liberalizzazioni selvagge siano un regalo alla lobby della grande distribuzione, che oggi non ha più alcun vincolo da rispettare e può disporre della vita dei lavoratori a suo piacimento. Poco importa se lavorare la domenica disgrega le famiglie, appesantisce ulteriormente i carichi di lavoro per le donne, visto che si tratta di personale prevalentemente femminile. E poco importa se con l’apertura dei centri commerciali si svuotano i centri storici per i quali le nostre amministrazioni spendono denari per le attività di animazione culturale.

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