Ingorghi sulla Canaletto, alle imprese costano 20 mila euro ogni volta. A fare i conti, alla luce di quanto successo l’altro giorno con tutta la viabilità intasata per un piccolo incidente, è il consigliere di centrodestra Antonio Platis. Si chiede: “La produttività della bassa varrà bene una SS12 adeguata? Venerdì, per un banale incidente, tutta la viabilità era bloccata e alle imprese è costata almeno 20.000 euro. E in un anno a quanto ammonta il danno?”. Quanto costa alle imprese e ai lavoratori la Statale 12 al ‘rallentatore’? Per percorrere i 32 chilometri che separano Mirandola da Modena occorre il doppio del tempo che impiegano i cittadini di Sassuolo a raggiungere il capoluogo.
Nella giornata di venerdì un banale indicente ha bloccato in zona ponte dell’Uccellino tutta la SS12 e così, trovandomi anch’io in coda ho fatto un semplice ed approssimativo conto: “ero a 12,5 km da Modena e sono andato a passo d’uomo per circa un’oretta fino al chilometro 8,5. Se in 4.000 metri ci stanno in coda, mettendo tra auto e camion 7 metri per ogni vettura, otterremo indicativamente 550 mezzi fermi. Ovvero 600 lavoratori che, avendo perso un’ora di lavoro (mettiamo un costo lordo di 30 euro), sono costati al sistema paese 18.000 euro. E solo per il tratto da Mirandola a Modena e senza contare l’ulteriore fila che si è formata in seguito”.
Il consigliere provinciale e comunale di Mirandola, che non è nuovo a interventi su questo problema (qualche mese fa segnalava come anche le ambulanze del 118 rimanessero imbottigliate nel traffico sulla Canaletto), si chiede poi: “Se pensiamo che i ritardi e i rallentamenti ci sono tutti i giorni, 365 giorni all’anno, a quanto ammonta l’handicap per le aziende e per i lavoratori della Bassa?
Al di là dei “caserecci” conti che sottostimano un danno enorme alla competitività del nostro distretto industriale, quando la politica che ci governa da 70 anni prenderà seriamente in esame la situazione? Il PD non può pensare che aver fatto la rotonda a Medolla e al ponte dell’Uccellino risolva il problema. Le tangenziali di Cavezzo e San Prospero dovevano essere realizzate con i fondi della Cispadana per le opere secondarie, ma di quell’autostrada parliamo da decenni senza mai vedere una ruspa che inizi i lavori, figuriamoci se partono quelle realizzazioni accessorie.
Il completamento della tangenziale di Mirandola, a differenza dei finalesi che percorrono la loro da anni, è fermo da tempo immemore tra le pieghe dei bilanci ministeriali e di Anas.
È ora – chiude Platis – di finirla con impegni generici e promesse aleatorie. Nei prossimi consigli depositeremo all’Unione Area Nord e in Provincia un documento per chiedere i progetti fermi nel cassetto, tempistiche e costi. È più che mai necessario che si inizi ad investire nella bassa modenese”
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