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Coronavirus, nel modenese sempre meno contagi, meno polmoniti e meno ricoveri in Terapia Intensiva

da | Mag 3, 2020 | In Primo Piano, Mirandola | 0 commenti

Prosegue il calo dei casi positivi e il trend in cui il numero di tamponi negativi è sensibilmente superiore al numero dei nuovi casi. Ieri, sabato 2 maggio, sono stati refertati 697 tamponi, di questi 635 sono risultati negativi e 62 positivi, di cui 26 nuovi casi (gli altri erano ricontrolli); rimane costante sulla nostra provincia un numero di circa 600 tamponi refertati al giorno.

Questa riduzione complessiva è ancora più rilevante in rapporto all’aumento costante del numero di tamponi giornalieri eseguiti. Anche la percentuale di tamponi positivi refertati giornalmente è in continuo calo a partire dal 20-21 marzo, passando da valori intorno al 40/50% ai valori attuali, intorno al 9%. A questa riduzione ha contribuito in parte, sicuramente, anche l’allargamento della platea dei soggetti sottoposti a tamponi, con l’estensione a gruppi meno a rischio di positività rispetto ai periodi precedenti, come ad esempio i controlli fine isolamento.

La diminuzione delle positività in generale è legata non solo all’impatto delle misure di prevenzione e contenimento previste a livello nazionale, ma anche dall’evoluzione delle condizioni cliniche dei pazienti, che stanno progressivamente migliorando fino alla completa guarigione (identificata dal doppio tampone negativo).

La crescita dei contagi

Nel video in allegato è stato ricostruito il dinamismo di crescita dei contagi sul territorio provinciale, fino ai giorni del picco, a conclusione del quale il numero dei nuovi casi positivi si è ridotto progressivamente e dunque l’incremento risulta meno rilevante. I cerchi più grandi rappresentano i comuni dove è maggiore il numero dei contagiati. La progressiva crescita dei cerchi è influenzata dal numero di tamponi effettuati su ciascun territorio in relazione alla presenza di precedenti casi positivi: si nota infatti come sia da Carpi che prende il via l’epidemia, che poi però viene rilevata su tutti gli altri territori. Ad oggi l’unico comune in cui non è stato rilevato nessun caso è Fiumalbo. In generale sulla zona appenninica si evidenzia un’incidenza minore dell’infezione.

Accessi per polmonite ai Pronto soccorso della provincia

In linea con i grafici presentati la scorsa settimana, anche la curva (figura A) che rileva gli accessi per polmonite ai PS della provincia evidenzia un calo progressivo, seppur altalenante. Non solo calano gli accessi, ma anche i ricoveri rispetto agli accessi registrano una rilevante diminuzione. Tale andamento è da attribuire alle misure di distanziamento sociale adottate a inizio marzo e al rispetto delle norme di prevenzione del contagio da parte dei cittadini, comportamenti virtuosi che devono essere perseguiti con continuità e sui quali è opportuno mantenere la dovuta attenzione anche in questa nuova fase.

Ricoveri

Prosegue il buon andamento dei dati relativi alle persone presenti (figura 1) all’interno degli ospedali della rete modenese (Ospedali AUSL, dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e Ospedale di Sassuolo) confermando il calo progressivo già rilevato la scorsa settimana. Come è già stato ricordato, il picco è stato raggiunto nella settimana tra il 24 marzo e il 1 aprile – erano presenti più di 500 pazienti covid positivi di cui circa 100 in terapia intensiva – mentre i dati attuali riportano valori tipici della fase decrescente.

 

Interessante la curva dei volumi di ammissione e dimissione descritti dalle curve di figura 2. Le curve evidenziano un rilevante calo delle ammissioni (arancione) e un aumento delle dimissioni (verde).

Oltre al distanziamento sociale e alle misure di contenimento del contagio la riduzione dei ricoveri e della presenza di pazienti ricoverati in ospedale è inoltre legata ad altri fattori positivi: la gestione sul territorio della casistica a rischio di ospedalizzazione attraverso i progetti di teleconsulto tra Medici di medicina generale (e Pediatri di libera scelta) e Pronto soccorso della provincia, con possibilità di attivazione di specifici percorsi di approfondimento diagnostico; le visite al domicilio garantite dalle Unità speciali di continuità assistenziale (USCA) in sinergia con i medici di famiglia; l’adozione di trattamenti terapeutici che risultano efficaci nella risoluzione del quadro clinico (impiego precoce di alti flussi di ossigeno, ventilazione con maschera, casco e ventilatore come pure l’impiego di farmaci quali ad esempio l’idrossicolorochina e il tocilizumab) che hanno consentito il contenimento dei ricoveri; l’appropriata gestione della fase di malattia sul territorio e in ospedale.

Esiti della malattia

Nella figura 3 è possibile rilevare la distribuzione dei casi in funzione degli esiti della malattia che sono suddivisi in malattia in corso (nei regimi di trattamento ospedaliero e domiciliare), guarigione o decesso, che prosegue nel trend positivo sui guaritiI canali dei nuovi contagi risultano i contatti famigliari e su questo l’Azienda sta agendo con una strategia articolata di raccomandazioni per il corretto isolamento al domicilio o in strutture alberghiere individuate laddove non sussistano idonee condizioni al domicilio.

L’andamento giornaliero dei cittadini con malattia in corso (figura 4) evidenzia una graduale riduzione, dopo il picco registrato nei primi giorni di aprile, sia per quanto riguarda i ricoverati – con particolare riferimento ai pazienti in terapia intensiva – sia rispetto a coloro che trascorrono la malattia in isolamento sul territorio (persone mai ricoverate o persone uscite dall’ospedale per ultimare la quarantena presso il domicilio o in hotel).

Rispetto ai decessi l’età media (al 29 aprile) è 81 anni, per il 62% sono uomini e per il 38% donne. Il tasso di mortalità in provincia per 10.000 abitanti è del 5,5, vale a dire che si riscontrano poco più di 5 decessi ogni diecimila abitanti.

 

ttps://youtu.be/_WqDX43xR5c

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