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Il referendum sull’ospedale? “Un capriccio inutile e costoso”, dice il sindaco

da | Ott 29, 2015 | Mirandola | 0 commenti

Dopo che il Consiglio ha licenziato un mandato per la Giunta ad attivare un piano di valorizzazione per il Santa Maria Bianca, il dibattito sull’ospedale di Mirandola non si placa. Il referendum ottenuto dal comitato referendario è confermato, e questo non piace al sindaco, che prende carta e penna e detta un comunicato stampa. Eccolo.

«Purtroppo non posso bloccare il referendum – spiega il sindaco di Mirandola Maino Benatti – perché le norme in vigore non me lo consentono. Ribadisco tuttavia che si tratta di un referendum consultivo, ovvero che non decide nulla, non comporta alcun tipo di vincolo per nessuno. Una consultazione dove si chiede di avviare un percorso partecipativo che abbiamo già fatto e che stiamo ancora facendo, nel corso del quale abbiamo dato a tutti i cittadini la possibilità di esprimere il proprio parere. Ricordo tra l’altro che a breve partirà un analogo percorso promosso dall’Unione Comuni Modenesi Area Nord. Questo referendum inutile – prosegue Benatti – è solo un capriccio del Movimento 5 Stelle e del consigliere regionale Giulia Gibertoni; un capriccio piuttosto “caro”, visto che costerà ai Mirandolesi la bellezza di 65 mila euro.

Vorrei invece ringraziare le forze politiche Pd, Lista Civica I Mirandolesi, i consiglieri Antonio Platis e Antonella Mari (Forza Italia) e Guglielmo Golinelli (Lega Nord), che hanno votato lo scorso 26 ottobre nel Consiglio comunale di Mirandola il documento sull’ospedale che sarà la base del confronto con Regione e Ausl per qualificare ulteriormente il nostro nosocomio. Il medesimo documento – chiude Benatti –  sarà anche il riferimento politico per la nuova programmazione sanitaria regionale».

 

Nel referendum comunale consultivo sull’ospedale  – si ricorda – a dicembre gli elettori del Comune potranno esprimere la loro preferenza rispetto al seguente quesito: «Volete voi che l’Amministrazione comunale avvii un percorso partecipativo per valutare la possibilità di rendere nuovamente operativo l’ospedale di Mirandola, come già avveniva prima del sisma 2012?».

 

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