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Copia e incolla: se i programmi sono una presa in giro

da | Mag 2, 2014 | In Primo Piano, Amm. San Felice, Amm. San Prospero, Approfondimenti, Elezioni | 0 commenti

Il programma della lista “Sinistra per San Felice” è una spudorata copia del programma amministrativo del Comune di Rieti, pari pari. La lettera di presentazione del candidato M5S di San Prospero, invece, è un patchwork mutuato da 5 diversi candidati in giro per l’Italia. Non ci credete? Guardate qui…

Premessa doverosa: per tutti i cittadini che amano la politica, nel senso più alto e pubblico del termine, vedere avversari politici che agiscono in questo modo dà fastidio. Molto fastidio, perché lascia il vago senso di essere presi per i fondelli. Per carità, ormai il plagio è sdoganato anche ad alti livelli: nel 1999 il presidente della Sardegna, il forzista Mauro Pili, copiò il programma da quello della Lombardia di Formigoni. Con esiti esilaranti, copiando frasi tipo “le competenze sono divise fra 11 diverse amministrazioni provinciali“, quando in Sardegna, allora, le province erano quattro. E se lo fanno così in alto, avrà pensato qualcuno, possiamo farlo tutti, che male c’è?

Del male c’è, è una questione di approccio, di onestà intellettuale. Del resto ai tempi di internet basta fare una ricerca su Google per verificare se uno la fa sporca. Ed ecco allora che chi non vuole perdere tempo a scrivere lettere di intenti o programmi e sceglie la via più facile, quella del plagio, può venire colto con le mani nella marmellata. E’ facilissimo: bastano pochi clic. Esattamente come quelli fatti da chi vi ha propinato programmi, frasi e idee non sue. Noi questa verifica l’abbiamo fatta: questi sono i primi casi che ci capitano sotto mano. Poco per volta, li controlleremo tutti.

SINISTRA PER SAN FELICE? NO, PER RIETI!

A San Felice la novità dell’ultima ora, alla presentazione delle liste, è stata la conferma della partecipazione della Sinistra per San Felice, che candida a sindaco Emanuele Coviello. Ora: la lista ha presentato, come tutte, un  programma, disponibile presso il sito dell’Albo Pretorio a questo link. Programma senz’altro molto interessante, ma con qualche punto poco chiaro, tipo questo: “Non possiamo permettere che il destino della nostra città, dove il 50% dei giovani e delle giovani è costretto ad emigrare per studiare o lavorare, sembri irrimediabilmente segnato”, si legge. Che la metà dei giovani di San Felice sia costretta ad emigrare per studiare o lavorare non ci risulta, almeno non così, e allora la ricerca è presto fatta.
Scriveva la stessa cosa Simone Petrangeli, giovane candidato sindaco di Sel nel 2012 alle Amministrative di Rieti, dove poi venne eletto. Un bel programma, talmente bello che la “Sinistra per San Felice” ha deciso di mutuarlo totalmente. Completamente, ma avendo premura di cambiare la parola “Rieti” con “San Felice”, e di eliminare alcuni riferimenti (pochi, in realtà) alla città laziale.

Controlla il programma della “Sinistra per San Felice”

… e confrontalo con il programma amministrativo del Comune di Rieti

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SAN PROSPERO, UN PO’ CALABRIA E UN PO’ TRENTINO

Se la Sinistra per San Felice non si è minimamente sforzata sul programma, a Giuseppe Balletta, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle a San Prospero, va dato atto di avere almeno… lavorato di più sul web. Infatti, la lettera di presentazione della candidatura di Balletta (l’abbiamo pubblicata anche noi: è qui) altro non è che un collage di – udite udite – ben 5 discorsi di vari candidati sindaci negli ultimi anni. Un bel giro d’Italia, dalla Calabria al Trentino, attingendo da candidati d’ogni schieramento.

Non c’è nulla di originale, è tutto preso da altri: pur avendo cura di cambiare i riferimenti alle città, Balletta prende a prestito interi periodi, a seconda dei momenti, dalla lettera di presentazione di un candidato sindaco nel 2012 a Catanzaro (vedi qui: è Salvatore Scalzo del Pd, da cui prende almeno un terzo del testo), da un candidato sindaco alle Amministrative 2010 di Lasino in provincia di Trento (Eugenio Simonetti, vedi qui: la parte iniziale è identica), da un candidato Pdl nelle elezioni del 2012 a Sava, in provincia di Taranto (si chiama Dario Iaia, è quello della metafora sullo “spalancare la finestra”), sempre da un candidato alle Amministrative 2012 a Letojanni, nel Messinese (vedi qui: si tratta di Peppino Gullotta, quello del “modello di sviluppo alternativo ed ecosostenibile”) e da Sergio Di Maio, candidato sindaco nel 2014 a San Giuliano Terme , in provincia di Pisa, da cui copia l’idea della scatola vuota da regalare agli assessori del suo Comune. Che, peraltro, era l’idea più significativa ed evocativa dell’intera lettera.

Significativa ed evocativa. Ma di un altro.

(Clicca sulla foto sotto e confronta il testo con i link nel pezzo)

balletta

Ora: in assoluto, non è detto che chi copia non sia poi un bravo amministratore, pertanto non si getta la croce su nessuno. Tuttavia, se è vero che agli elettori si chiede il voto sulla fiducia, proprio per una questione di fiducia bisognerebbe anche, quando si compiono cadute di stile del genere, chiedere scusa.

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