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Mafia: “Ora una pietra tombale sugli appalti al massimo ribasso”, chiede Cgil

da | Gen 28, 2015 | Approfondimenti, Ultime news | 0 commenti

Tra gli obiettivi fondamentali posti al centro del programma di mandato della nuova Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, figurano certamente il lavoro e l’occupazione, le tutele sociali, l’attenzione sulle zone colpite da terremoto ed alluvioni, le semplificazioni burocratiche, innalzando i livelli di legalità.
In particolare, su quest’ultimo versante del contrasto sempre più necessario all’espandersi dell’economia illegale, sono precisi e condivisibili gli obiettivi posti.
“Guerra senza quartiere agli affari mafiosi” in Emilia-Romagna.
Istituzione di un Osservatorio regionale, insieme ad imprese e sindacato, sul contrasto al lavoro irregolare ed alle infiltrazioni.
Mettere una “pietra tombale sugli appalti al massimo ribasso”.

“Tra gli obiettivi fondamentali posti al centro del programma di mandato della nuova Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, figurano certamente il lavoro e l’occupazione, le tutele sociali, l’attenzione sulle zone colpite da terremoto ed alluvioni, le semplificazioni burocratiche, innalzando i livelli di legalità.
In particolare, su quest’ultimo versante del contrasto sempre più necessario all’espandersi dell’economia illegale, sono precisi e condivisibili gli obiettivi posti.
“Guerra senza quartiere agli affari mafiosi” in Emilia-Romagna.
Istituzione di un Osservatorio regionale, insieme ad imprese e sindacato, sul contrasto al lavoro irregolare ed alle infiltrazioni.
Mettere una “pietra tombale sugli appalti al massimo ribasso”.

Sono le proposte rilanciate daFranco Zavatti, Cgil Modena-coordinatore legalità e sicurezza Cgil regionale

“Una progettazione di obiettivi urgenti, che corrisponde ampiamente alle sollecitazioni e proposte da tempo indicate anche dalla Cgil e che verificheremo nelle fasi, indicate in Consiglio regionale, dei “primi cento giorni e del primo anno” di legislatura.
In merito alla tematica degli appalti pubblici e del monitoraggio e controlli sulla miriade di lavori e subappalti privati, – spiega il sindacalista -alcuni passaggi e “riforme” sono urgenti e possibili perché largamente dipendenti da scelte locali.
A tale proposito, da una parziale ricognizione degli appalti in provincia di Modena e relativa ai soli primi mesi 2014, i dati sono eloquenti e riconfermano la divaricazione preoccupante fra dichiarazioni e realtà, in merito ai criteri di assegnazione dei lavori.
Su un elenco di n° 75 appalti pubblici, per un valore di oltre 18 milioni di euro, solamente n° 15 -per un valore di circa 8 milioni – sono stati assegnati col sistema più equo e trasparente della “offerta più vantaggiosa”, ove la voce dello “sconto economico” incide per non più del 5-7% .
Anche se questo nuovo meccanismo non è di per sé risolutivo dei rischi: sorprendono due grossi appalti dati con “offerta vantaggiosa” da Aimag ed Azienda Ospedaliera – per oltre 2 milioni – con sconti del 19% e 24% .
I restanti n° 60 lavori – ovvero l’80% delle gare – vanno alle imprese col metodo sbrigativo del “massimo ribasso”, con picchi di taglio sorprendenti sui prezzi base del bando !
Si evidenziano in particolare, nel filone sanità, appalti per un valore complessivo di circa 3 milioni da parte di ASL e Policlinico, con ribassi che corrono dal 20%, al 27% e fino al 30% .
Tra il dire ed il fare, – osserva Zavatta – resta ancora una realtà fatta di 8 su 10 appalti assegnati col sistema stravecchio e rischioso. Sconti sproporzionati e sospetti che le imprese troppo spesso scaricano sulla regolarità del lavoro e la precarietà. Per non pensare al peggio.
Sosterremo pertanto la Regione nella faticosa scalata del superamento di tale metodo, ancora troppo praticato.

Ancora, in regione ed in provincia di Modena va superato l’inspiegabile ritardo nella costituzione delle SUA-Stazioni Uniche Appaltanti fra gli enti pubblici, almeno a livello delle Unioni comunali, superando l’attuale frantumazione che va a scapito di prevenzione anticorruttiva, efficienza e qualità tecnica nella gestione degli appalti e contratti pubblici.
E’ questo un aspetto finora troppo sottovalutato.
I numeri valgono e bastano più di ogni teoria.
I dati dell’ultimo Rapporto disponibile sui contratti pubblici per lavori, forniture e servizi per ogni provincia della nostra regione, ci danno i numeri per la provincia di Modena.
Nel modenese agiscono ben n° 144 stazioni appaltanti, fra singoli comuni, aziende e società pubbliche, unioni, enti decentrati dello Stato, sanità, ecc…
Considerando a parte i pochi grandi enti ed aziende (Asl, Hera, Aimag, Comune di Modena,Università) e l’attività straordinaria di ricostruzione post-sisma, ognuno dei nostri soggetti pubblici medio-piccoli ha compiuto – nell’anno – una media di 2,7 assegnazioni per lavori; 2,3 contratti per forniture; 1,8 aggiudicazioni di servizi.
Uno spezzettamento poco razionale e sostenibile”.

 

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