Riscaldamento a scuola San Felice, il punto della situazione
Da fine ottobre il riscaldamento di una porzione della scuola elementare di San Felice, quella più moderna, è fuori uso per un guasto, denunciato il 3 novembre alla riapertura della struttura dopo la Festa e il ponte di Ognissanti. Da allora undici aule hanno l’impianto di riscaldamento – costituito da un sistema di produzione di aria calda a soffitto- fuori uso, problema a cui l’Amministrazione Comunale ha prontamente sopperito adottando una soluzione temporanea che garantisce le condizioni di comfort e temperatura di legge. Ma il problema non è ancora risolto definitivamente. Sarà mai aggiustato o bisognerà rifare tutto?
Per capire cosa sta succedendo abbiamo fatto il punto con la responsabile del Servizio Assetto e Utilizzo del Territorio del Comune di San Felice, Anna Aragone.
Prima domanda, capire se il guasto che ha tenuto fermo il vicino asilo di San Felice a inizio anno sia collegato a quello accaduto nella scuola elementare
No – illustra la Aragone – sono impianti distinti e indipendenti l’uno dall’altro.
Cosa sta succedendo alla scuola elementare?
Le due unità esterne deputate al funzionamento delle unità interne che producono aria calda si sono deteriorate.
Chi è il proprietario della scuola, e quando è stata costruita?
La scuola è stata costruita dall’Agenzia Regionale per la ricostruzione nell’ambito del programma di realizzazione dell’edilizia scolastica nell’immediato post sisma 2012 e ne ha, a fine lavori, trasferito la gestione al Comune di San Felice.
Chi ha l’appalto della manutenzione?
La manutenzione degli impianti idraulici è affidata alla MEI Tecnologie che ha sede a Castelfranco Emilia.
Come è stato gestito il guasto?
Nell’immediato è stato compiuto un sopralluogo con i tecnici incaricati della manutenzione con lo scopo di individuare la causa del fermo impianto. Successivamente si è provveduto a dotare tutte le 11 aule di apparecchiature riscaldanti provvisorie di proprietà comunale, garantendo in questo modo le condizioni di comfort e temperatura di legge. Contestualmente si è proceduto all’individuazione della risoluzione del problema, vagliando varie opportunità – con particolare riguardo ai tempi di approvvigionamento delle componentistiche – così da assicurare, quanto più possibile, un rapido rispristino della funzionalità dell’impianto.
I costi rischiano di essere nell’ordine di decine di migliaia di euro. Si è capito cosa bisogna fare esattamente?
Certamente! Sono stati effettuati sopralluoghi e incontri con tecnici e fornitori che hanno consentito di individuare l’intervento da eseguirsi nei tempi più rapidi possibili. Nel frattempo la temperatura sarà gestita e garantita con soluzioni temporanee. Sono già in funzione dei termosifoni portatili ad olio, presto arriveranno soluzioni più performanti.
Non è la prima volta che quell’ala della scuola, più moderna rispetto alla parte interna costruita subito dopo il terremoto, ha dei proemi. Sono emersi problemi di cattiva installazione o di appalti gestiti al ribasso?
No. La Regione ha consegnato al Comune un immobile collaudato: si tratta di un guasto.
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