Cacciato di casa dalla badante, malnutrito e rifugiato in un casolare: la drammatica storia di un anziano della Bassa
MIRANDOLA – Lo costringevano a mangiare gli avanzi, a stare in giro per tutto il giorno da solo, a non potere usare casa sua. Quando faceva molto freddo si rifugiava in un casolare abbandonato, e sopravviveva grazie alla carità dei vicini. E’ in queste condizioni che un anziano, ex bidello di una scuola della Bassa, è stato costretto a vivere per anni dalla sua badante e dal marito di lei, che si sono appropriati dei suo soldi e dei suoi immobili. L’uomo veniva maltrattato e derubato dalla badante e da suo marito, che erano andati a vivere a casa sua e, col tempo, erano riusciti a farsi intestare due appartamenti e gestivano la sua pensione, lasciandogli solo pochi euro per le commissioni quotidiane. La storia dell’uomo è finita in Tribunale grazie all’intuito di una avvocata, chiamata a difendere d’ufficio l’anziano dopo che era stato fermato in auto per guida in stato d’ebbrezza.
Da alcune parole del 72enne, l’avvocata aveva capito la situazione e, in seguito ad un’esposto formale in Procura, erano partite le indagini. Indagini che hanno portato a scoprire i maltrattamenti messi in atto dalla donna e dal marito, entrambi di origine rumena, nei confronti dell’anziano. Ora, mentre la donna ha scelto il rito ordinario e andrà a processo il prossimo luglio, il marito ha, invece, scelto il rito abbreviato ed è stato condannato nella giornata di ieri a 2 anni e 8 mesi di reclusione.
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